Viaggi a lungo raggio,
una corsa a ostacoli

di Isabella Cattoni
15/03/2022
08:35
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Finalmente i viaggi a lungo raggio stanno ripartendo, ma il prezzo da pagare è ancora alto. Tanti sono infatti i nodi da sciogliere e le strategie da adottare per cercare di porre rimedio a una serie di difficoltà che due anni di pandemia hanno portato in primo piano.
Innanzitutto, come ha sottolineato il ceo di Mappamondo Andrea Mele, c’è la necessità di riprogrammare il prodotto. Troppe sono le variabili emerse negli anni della crisi che ne hanno minato la validità, a cominciare dalla carenza di guide esperte parlanti italiano. Anche molte dmc con le quali i tour operator intrattenevano rapporti di lunga durata hanno cessato l’attività o hanno cambiato i referenti, imponendo agli operatori di reimpostare un dialogo interrotto o comunque modificato dalla pandemia.  

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Mancanza di risorse
Molte delle migliori risorse attive nel comparto turistico internazionale sono poi venute a mancare per varie ragioni; ad esempio, c’è chi ha preferito cambiare occupazione allontanandosi dal difficile mondo del turismo. Per non parlare delle strutture alberghiere, che hanno dovuto necessariamente rivedere gli investimenti e contenere i costi di gestione, fattore che in alcuni casi ha portato a una abbassamento del livello qualitativo.  
In qualche caso infine, il tour operating italiano ha dovuto fare anche i conti con la concorrenza europea, che avendo riaperto prima di noi ai viaggi internazionali si è accaparrata per tempo accordi preferenziali con strutture e dmc di livello.  

La battaglia prosegue
Tutte difficoltà ben evidenziate dall’a.d. di Viaggi dell’Elefante, Enrico Ducrot, che ha ricordato come “I corrispondenti, gli alberghi, i vettori, tutti i fornitori hanno dovuto ridurre drasticamente i costi e quindi la stessa gestione: molto meno flessibile, più cara, lenta nelle risposte. Sono effetti riscontrabili in tutta la filiera che il cliente spesso non comprende. E che purtroppo riguardano, chi più chi meno, tutte le mete del mondo”.
La lunga battaglia dei t.o. dunque prosegue: c’è chi, come Mappamondo, sta ritestando una a una tutte le strutture e i servizi proposti, preferendo concentrarsi su un numero limitato di soluzioni revisionate direttamente. E c’è chi, come Idee per Viaggiare, ha  individuato soluzioni differenti, poiché “Alcune strutture non hanno riaperto completamente o altri mercati che hanno riaperto prima ci hanno creato difficoltà nel trovare posto” come specificato dal ceo Danilo Curzi.

Il caro fuel
Il tutto reso più difficile dal caro fuel e dalla crisi politica internazionale, due variabili che stanno incidendo sui prezzi, sul cambio delle rotte e sulla disponibilità di prodotto.  

Sul fronte delle tariffe aeree, la platea dei t.o. si divide fra chi segnala immediati rincari dei biglietti e chi invece sostiene che i vettori siano per ora riusciti a contenere gli aumenti, avendo trattato a monte il prezzo del carburante.

Intanto, fortunatamente, alcune problematiche connesse alle mete aperte dai corridoi e prese d’assalto nel corso dell’inverno vanno risolvendosi, come ha spiegato il direttore generale di Originaltour, Loredana Arcangeli: “Problematiche ci sono state quest’inverno sulle Maldive, mentre per le altre destinazioni non abbiamo riscontrato difficoltà”.

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