Rilancio Egitto e Tunisia:
ecco i rischi della ripresa

di Isabella Cattoni
10/06/2022
08:10
 

Il Nordafrica traina i numeri della ripresa, con un Egitto fortissimo e una Tunisia in grande recupero. Ma proprio per questo i rischi connessi a caro prezzi, mancanza di allotment e rapporti da instaurare nel post-pandemia con nuovi partner locali sono all’ordine del giorno e potrebbero compromettere i numeri della stagione in corso e di quella invernale.

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Valvola di sfogo
Lo aveva anticipato Pier Ezhaya, presidente di Astoi, in una recente intervista rilasciata a La Repubblica. E lo confermano alcuni degli operatori che hanno nell’Egitto o nella Tunisia due dei prodotti di punta, in grado di ridare fiato al mercato producendo numeri importanti e per certi versi insperati.
“Una valvola di sfogo anti-inflazione, in un periodo di forti rincari di tutti i servizi come quello che sta vivendo l’Italia” aveva definito l'Egitto Ezhaya, ricordando tuttavia che vicinanza, prezzi contenuti e clima favorevole lo rendono una destinazione principe per altri mercati europei ben più avvezzi di noi a muoversi in anticipo, bloccando pacchetti di camere e hotel. Un problema in più per i t.o. italiani: “Questo – spiegava Ezhaya – richiede un importante impegno finanziario, che soggetti meno colpiti dalla pandemia come i tedeschi riescono a sostenere meglio di noi che siamo più magri del pre-Covid”.

La forza dei competitor europei
“Da sempre – commenta Giuseppe Falco, direttore prodotto di Fruit Viaggi – tedeschi, inglesi e nordeuropei rappresentano mercati concorrenti e mettono in campo una destagionalizzazione e una forza d’acquisto che possono ostacolare le nostre acquisizioni. Va puntualizzato però che a Sharm El Sheikh il mercato italiano è molto apprezzato e può giocare un ruolo importante poiché capace di produrre flussi significativi”.
E il discorso si può allargare anche alla Tunisia. “Al momento – sottolinea Gaetano Stea, direttore prodotto del Gruppo Nicolaus -, per i mesi primaverili vi è stata buona disponibilità di letti sul Mar Rosso, anche a prezzi abbastanza calmierati. Con luglio, le disponibilità tendono a diminuire ed è necessario bloccare le camere con garanzia, soprattutto per i prodotti migliori. E i posti volo sono necessari per poter riempire le camere. Quindi serve solidità e riconoscibilità con i fornitori che garantisca un buon magazzino. La Tunisia in questa fase si presenta leggermente più avvantaggiata nei costi per il fatto di avere un impatto inferiore sulla componente volato”.

Grandi numeri
Un dato comunque è certo: del Nordafrica difficilmente si può fare a meno.
“Siamo tornati sull’Egitto in maniera determinata e abbiamo due villaggi di grande appeal, uno a Marsa Alam e uno a Sharm El Sheikh - racconta Stefano Brunetti, amministratore unico di Futura Vacanze -. L'Egitto sa fare grandi numeri; finora i risultati sono confortanti e ci orientiamo su una fascia medio-alta”.
“La richiesta del cliente italiano, soprattutto sul picco di stagione, è crescente – fa eco Stea -. Sull’Egitto si andrà a saturazione molto presto. La Tunisia ha più letti e più località da proporre e il mercato la sta apprezzando come ai tempi d’oro della destinazione”.

La domanda
Che la domanda sia fortissima è riconfermato anche da Alessandro Gandola, direttore della business unit Baobab di Th Group, che per cavalcare la domanda sul Mar Rosso sta programmando voli extra da metà luglio a metà settembre da Milano, Verona e Bergamo su Marsa Alam e da Milano, Bergamo, Roma, Napoli, Bari e Catania su Sharm El Sheikh.
Anche Manuel Dallori, corporate director di Domina, sottolinea come l’Egitto sia una risorsa fondamentale in ogni momento, “Nonostante uno scenario globale ancora carico di incertezze”.


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