I tour operator: "Bisogna cambiare modello di business"

di Stefania Galvan
07/12/2009
10:29
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"Serve un modello di business più sano". L'appello arriva da Gabriele Rispoli, direttore commerciale di Valtur, ma riflette l'interesse di tutta la filiera. Dopo le vicende della scorsa estate, infatti, da più parti giunge la richiesta di un business model diverso. "Oggi si parla molto della redditività in agenzia - aggiunge Rispoli -, che è l'aspetto che ha creato maggiori difficoltà. È necessario un mercato diverso: noi stiamo correndo dietro ai ritardi nei pagamenti delle partenze di agosto. Pagare regolarmente ormai è diventato un elemento determinante". Concorda sulla necessità di cambiare rotta Ezio Birondi, amministratore delegato di Last Minute Tour: "Servono contratti di lunga durata - afferma -. Noi, ad esempio, abbiamo accordi biennali. Un contratto che viene chiuso a maggio e ha una durata di 3 mesi è solo trattativa...". Diversa l'analisi di Mauro Zanarini, direttore generale dei Viaggi dell'Elefante: "Noi lavoriamo con i network, abbiamo buoni rapporti con tutti. Dal nostro punto di vista, non registriamo un raffreddamento dei rapporti". Sergio Testi, direttore divisione Easy di Alpitour World pone invece l'accento su come anche le pratiche di importo non elevato possano, sul grande numero, creare volumi interessanti di business. "Forse in passato abbiamo sbagliato noi - è il mea culpa -: non abbiamo dato abbastanza importanza alle pratiche che valevano meno di 500 euro".


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