Tour operator in attesa del nuovo Egitto

di silvana piana
31/01/2012
09:58
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Si chiudono pratiche, si stringono nuovi accordi con i vettori charter e si cerca di rassicurare agenzie e clienti. E, soprattutto, si incrociano le dita, sperando che il 'nuovo' Egitto abbia almeno un qualcosa di quello 'vecchio': i numeri che registrava sino alla Primavera Araba. Archiviato il 2011, le speranze degli operatori sulla destinazione-tesoretto si confermano anche nel 2012. "Tra settembre e ottobre abbiamo assistito a una bella ripresa sul Mar Rosso - introduce il d.g. di Marevero, Renato Scaffidi -, poi c'è stato un nuovo rallentamento con i disordini di novembre ma con le festività, tra Capodanno ed Epifania, è tornata aria di normalità". Fa una fotografia ancora più ampia Sergio Testi, responsabile della divisione Easy di Alpitour. "Sino alla chiusura dell'estate abbiamo vissuto una bella stabilità - conferma -. Poi negli ultimi due mesi dell'anno, le tensioni nel Paese hanno generato nuove preoccupazioni nei clienti. Ma i segnali di ripresa sono evidenti e, se non ci saranno altri disordini, la destinazione tornerà a occupare lo spazio che merita".
   
A marzo prova del fuoco
Per i tour operator tricolore si tratta di un'attesa ben definita. Il time limit per capire che cosa ne sarà dell'Egitto e in particolare del Mar Rosso è fissato per marzo, quando saranno ultimate le tornate elettorali. Sino ad allora pare inverosimile sbilanciarsi in pronostici e nessuno, fosse anche per un gioco scaramantico, vuole fare previsioni certe. La situazione è monitorata quotidianamente e l'ascesa verso il potere dei partiti conservatori tiene in apprensione gli operatori della Penisola. "Il turismo egiziano è saldamente in mano ai copti - cerca di rassicurare Remo Bodrato, a.d. di Welltour -, e si tratta di persone molto ragionevoli che hanno ben chiara l'importanza del turismo". Da Eden, il direttore commerciale, Angelo E. Cartelli si porta avanti e anticipa un prossimo incontro a Il Cairo: "Siamo già in contatto con i Fratelli Musulmani per un grande appuntamento nella capitale con operatori, agenzie e stampa per rilanciare insieme, e definitivamente, l'Egitto".
    
I dubbi
Alla certezza di Cartelli si contrappone lo scetticismo di Guido Ostana, direttore commerciale di Settemari: "Speriamo di non arrivare a rimpiangere i vecchi leader nordafricani". Marco Cisini, d.g. di Hotelplan Italia non nutre invece particolari timori e vede nel dopo elezioni la certezza della ripresa, spiegando che in questa fase "ognuno fa slogan e porta avanti le proprie bandiere, quando si è alla guida le cose cambiano e l'Egitto sa che non può fare a meno di un confronto con l'Occidente in materia di turismo". Sempre in casa Hotelplan, Cisini cede la parola a Patrizia Modenesi, contract manager Egitto, che entra nel dettaglio della programmazione: "Lavorando con fornitori storici si riesce sempre a riproteggere e avere garanzie - spiega -. Certo, ad oggi si muove tutto day by day. Ad aprile ritornerà l'iniziativa 'Io vado a Il Cairo' e in vista dell'alta stagione mettiamo in piedi un'offerta charter da sette scali italiani".

Il lavoro quotidiano
"Dopo un 2011 sotto assedio sarebbe già bello tornare ai numeri del 2010" ipotizza Irene Mungai, responsabile marketing di Phone&Go. Anche Stefano Pompili, direttore commerciale e marketing di Veratour, spiega che "ci piacerebbe anche solo recuperare il 50 per cento del 2010", anche se il clima di volatilità porta inevitabilmente a un rallentamento delle vendite, come ribadisce Pompili: "Faremo di nuovo i conti con il last minute". E anche se, come afferma Bodrato, "l'Egitto è talmente determinante da dettare anche i costumi della vacanza", Ostana si fa portavoce del lavoro quotidiano delle basi della filiera, spiegando che "da agenzie e booking riscontrano meno preoccupazione da parte dei clienti sul Mar Rosso. Ma l'incertenza spinge il sottodata e per la primavera i timori non sono ancora finiti".

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