Tasse maldiviane in aumento, un problema per gli operatori

26/07/2012
10:27

"I maldiviani non sono molto lungimiranti, a loro interessa il guadagno immediato".

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Valentina Montobbio, market manager Oceano Indiano di Kuoni, apre un capitolo delicato del rapporto tra gli operatori italiani e il ricettivo dell’arcipelago. "Per questa ragione - evidenzia Montobbio - sono state introdotte nuove tasse e aumentate quelle esistenti, politica che non aiuta i mercati storici a ritornare, purtroppo".

Ad accendere la polemica tra i t.o. è l’imposta introdotta lo scorso anno sui beni e servizi. "Un balzello che colpisce praticamente tutto - sottolinea Roberta Vomeri, contract manager di Hotelplan -, dai trattamenti benessere alle bevande nei resort".

Una tassa che dal 2011, anno in cui è stata introdotta, ha previsto un piano di aumenti progressivi. "È partita lo scorso anno con un tasso del 3,5 per cento - precisa Vomeri -. Per quest’anno è stata fissata al 6 per cento e, dal 2013, arriverà all’8".

Inevitabile l’aumento dei costi pratica a causa dell’innalzamento di tutti i servizi di land che vanno a sommarsi alle tariffe alberghiere già lievitate verso l’alto. "Così facendo verrà a mancare anche il segmento lusso - è la provocazione lanciata da Ettore Sarzi Amadè, titolare di Skorpion Travel - , che non potrà più permettersi pratiche da migliaia di euro per una manciata di giorni alle Maldive. Gli ultimi dati, relativi ad aprile, parlano di un meno 37 per cento anno su anno. A mio avviso, e sono stime ottimistiche, se il 2012 si chiuderà con 60mila pax sarà già un successo per tutti".


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