Il silenzio
dei tour operator

di Stefano Gianuario
07/09/2012
16:42
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L'estate tanto temuta dalla tourism industry italiana è agli sgoccioli. Le incertezze economiche che hanno caratterizzato tutto il 2012 hanno trovato nell'alta stagione un'ulteriore conferma.

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Ma la domanda di vacanza dei connazionali, anche se traballante, ridotta e con attenzione al portafoglio si è comunque manifestata. Il last minute è diventato di fatto un last second, un po' per conoscere la possibilità di spesa, nel timore di tasse impreviste e un po' per la speranza, mai sopita, di un'offerta stracciata.

A livello generale, la contrazione di mercato non è stata indifferente, si parla del 20 per cento, che per alcuni studi potrebbe essere anche superiore, ma quanto è certo è che raggiunga la doppia cifra.

Eppure tra chi si lecca le ferite e tra chi, se non stappa bottiglie, tira almeno qualche sospiro di sollievo, regna un singolare e uniforme silenzio. Nell'alta stagione del turismo intermediato tricolore le agenzie di viaggi si sono smarcate, come in passato, districando le matasse del trasporto aereo e uscendone in qualche modo a testa alta. Ma l'altra parte del trade, la fabbrica, i produttori di viaggi, ovvero i tour operator si sono celati dietro un silenzio a tratti anche inquietante. Qualche timido comunicato stampa e centellinate uscite pubbliche dei manager del tour operating.

Anni luce lontani dal settembre delle passate stagioni, dove era un susseguirsi di conferenze stampa con grandi proclami e l'annuncio di risultati sorprendenti.

Sembra che siano tutti a rimuginare, dietro scrivanie, su come ristrutturare il modello del tour operator, definito dagli stessi attori 'superato'. Tutti a studiare come riguadagnare la fiducia dei dettaglianti ma anche quella dei clienti e ancora tutti a calibrare in quale direzione muovere le poche risorse economiche a disposizione. E nel frattempo l'autunno incalza e si porta con sé tutte quelle questioni irrisolte già note prima dell'estate.

Con la chiusura della prima metà dell'anno, i tour operator erano stati 'rimandati a settembre' ma il rischio è che agli esami riparatori nessuno si intenda presentare. Il silenzio infatti potrebbe far pensare che siano ancora sui libri a studiare di corsa tutte le materie sulle quali non si sentono sicuri.

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