Un silenzio rumoroso, preoccupante. Ora che la stagione estiva è alle spalle possiamo dire senza problemi che il mondo del tour operating rischia di fare un pericoloso balzo all’indietro. Se non vi sarà una svolta in tempi brevi, la produzione potrebbe finire ai margini del mercato.
Quella che fino a poco tempo fa veniva definita un'industria non è più capace di indirizzare l'intero comparto. Tanti network di agenzie, intervistati da TTG, ammettono che alla fine dell'estate il prodotto immesso sul mercato è stato tutto venduto. Salvo poi spiegare: "Quel poco che è rimasto. Visto che ormai l'offerta si è ridotta sensibilmente".
Una storia che si ripete da qualche stagione, ma che quest'anno è esplosa in maniera devastante. Negli ultimi mesi abbiamo perso le tracce di diversi tour operator, qualcuno si è fatto molto male negli anni scorsi cercando spazi attraverso tariffe selvagge. Prezzi dove la marginalità era ormai sottoterra, nonostante le chiacchiere del tipo "bisogna salvaguardare i margini".
Le aziende che per anni sono state capaci di guidare il mercato sono improvvisamente calate di tono e l'innovazione ha lasciato spazio alla delusione. Si respira un'aria da fine gara, come quando gli atleti prendono fiato prima di rilasciare dichiarazioni. Troppi tour operator hanno smesso di raccontare e comprare prodotto perché temono di dare il colpo di grazia alla cassaforte. In questo momento serve lo scatto d'orgoglio, forse l'ultimo. Ma aspettare e nascondersi non serve a niente.
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