I commissari
"Bando Valtur
a novembre"

di Stefano Gianuario
20/10/2012
09:48

"Non è un caso che ci incontriamo esattamente un anno dopo". Stefano Coen, parte del trio di commissari che guida Valtur in amministrazione straordinaria, si muove tra i padiglioni di TTG Incontri con un atteggiamento rilassato, quasi il mondo del turismo non fosse più un oscuro sconosciuto.

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Dopo dodici mesi di Valtur, vissuti "sia da imprenditore che da commissario", le dinamiche che muovono la tourism industry sono molto più chiare al legale, che pure ammette che prima di questa esperienza "eravamo tutti e tre completamente a digiuno del settore, ci mancava anche l'alfabeto del turismo".

Apprendistato ad alta velocità
Ma Coen e gli altri due colleghi, Daniele Discepolo e Andrea Gemma, hanno imparato in fretta, affrontando tutti gli ostacoli che si sono frapposti, soprattutto nelle prime battute. "Dopo la diffidenza iniziale, grazie a un encomiabile lavoro dell'area commerciale e di quella di prodotto, il messaggio è stato recepito - precisa Coen -: il mercato aveva di fronte un nuovo interlocutore rispetto alla bad company, con il quale relazionarsi in assoluta sicurezza, i commissari non fanno chiacchiere".

Intanto il direttore commerciale Gabriele Rispoli, dopo i dodici mesi più lunghi nella sua carriera di manager, si leva diversi sassolini dalle scarpe: "Siamo un'azienda che è nel mercato - dice -, con un prodotto di marca che si vende in agenzia". E aggiunge: "Non abbiamo passato un anno di accanimento terapeutico, siamo vivi e abbiamo mantenuto le promesse: oltre 100mila passeggeri ci hanno scelto".

Il bilancio, che si chiuderà al 31 ottobre, confermerà le stime di Rispoli, forse con qualche piccola sorpresa in più. Ma se le incognite sull'appeal del prodotto Valtur sono praticamente svanite, quelle sulla futura gestione dell'azienda sono tutt'altro che risolte.

Aspettando la nuova gara
La gara, attesa per lunghi mesi, si è conclusa con un nulla di fatto. Il primo bando per la cessione degli assett Valtur, pur riscontrando grande fermento da parte di molti potenziali acquirenti, si è risolto con una sola proposta vincolante e una moltitudine di manifestazioni di interesse che, però, non hanno deciso il futuro dell'azienda.

Una risposta che non ha sconvolto più di tanto i commissari, come precisa Coen: "Era quasi fisiologico che la prima gara andasse così e, per noi, era impensabile non creare un bando che mettesse tutto sul piatto. Leggiamo queste risposte come uno stimolo a costruire meglio il nuovo bando".

Il testo è in via di discussione e potrebbe comparire nella sua versione definitiva già nella prima decade di novembre, per vedere poi "uno scenario definitivo nelle prime battute del nuovo anno", puntualizza il legale. Un ovvio riserbo cala sui dettagli del bando anche se su un punto Coen vuole fare assoluta chiarezza. "Quello che viene definito semplicisticamente ‘spezzatino', non ci appartiene e non può appartenerci - puntualizza il commissario -: è materia di un curatore fallimentare, non di amministratori straordinari che si occupano di risanare un'azienda".

E per fugare ogni dubbio Coen conclude: "Gran parte del valore dell'azienda è il marchio. Ma senza il perimetro, composto da tutte le strutture, il brand non ha valore". Valtur è i suoi villaggi e viceversa. I potenziali acquirenti sono avvisati.


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