"Il pacchetto turistico non è morto", parola di Michael Frenzel.
Il ceo di Tui (nella foto) sostiene a spada tratta la formula più classica del viaggio preconfezionato e afferma: "Sono i nostri clienti che cambiano".
È 'The Economist' a occuparsi del top manager che guida il più grande gruppo turistico d'Europa, che ha trasformato il conglomerato industriale di nome Preussag nel gigante dei viaggi.
Il cambiamento a cui si riferisce Frenzel è quello dettato dai digital media, che stanno rivoluzionando il modo con cui i clienti scelgono le vacanze e confrontano i prezzi, costruendosi i pacchetti con voli, hotel e escursioni.
Secondo l'Economist, anche i grandi operatori con economie di scala, come Tui, starebbero lottando per il profitto lanciando pacchetti che si distinguano in qualche modo. Segno distintivo, per Frenzel, sarebbe il portfolio hotel, e Tui ne possiede ben 248.
"Tre quarti dei clienti nordici Tui e due terzi di quelli britannici hanno già acquistato vacanze su misura - puntualizza inoltre Frenzel -, mentre in Germania due terzi delle persone acquistano ancora pacchetti mass-market".