"La Seconda
Repubblica
è da disegnare"

di Stefano Gianuario
08/02/2013
10:11

"Bisogna capire le dinamiche di questa Seconda Repubblica, a me pare che non le stia ancora disegnando nessuno".

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Isabella Candelori risponde in differita ai colleghi del tour operating protagonisti, martedì 5 febbraio, della tavola rotonda organizzata dalla redazione di TTG, che hanno visto nel 2012 una sorta di spartiacque nella storia del turismo tricolore.

"Al contrario di altri non penso sia sorpassato il modello charter, così come un certo modo di fare turismo", incalza Candelori che aggiunge: "Ci sono ancora diversi target come le famiglie, come una certa tipologia di coppia che continuano a scegliere il tour operator e i prodotti che offriamo. Diversamente avremmo chiuso tutti da un pezzo".

Veratour è stato l'altro illustre assente all'evento. I manager dell'operatore, impegnati in una convention aziendale, sono stati però menzionati a più riprese, come modello da seguire alla luce del successo portato a casa nella stagione 2012. "Riteniamo che il percorso di Veratour possa essere esemplificativo su come si possa fare business, avendo e dando soddisfazione", spiega il direttore commerciale Massimo Broccoli. Il segreto Veratour, è in realtà un mistero svelato e ribadito più volte: "Dobbiamo fidarci di più delle agenzie - ripete Broccoli -, ascoltare quotidianamente per cambiare in base alle indicazioni di chi ogni giorno dialoga con il cliente".

Occorre poi un lavoro concreto sul prodotto secondo il manager, "per un'offerta che abbia peculiarità distintive, dando un messaggio chiaro in modo tale che prima di tutto chi lo vende sappia esattamente cosa e come offrirlo al cliente".

Maggiore chiarezza è anche uno dei punti su cui il comparto deve lavorare secondo Candelori. "Tutti quanti dovremmo fare in modo che le chiacchiere diventino realtà - rincara il direttore vendite -: è inutile dire che abbiamo esagerato con le offerte se poi usciamo con Sharm a 299 euro. Abituiamo il consumatore a un prezzo fuori da ogni valore di mercato. Non si può pensare che il carburante per sei ore di volo, più i servizi di land più la sistemazione possa costare quella cifra".

E per chiudere, il manager propone la sua riflessione finale. "Sarebbe più corretto e anche più maturo ammettere che l'abbiamo fatta finire noi la Prima Repubblica, e che non sappiamo cosa inventarci per la seconda".


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