Contratto Costa Crociere
Si discute in agenzia

di Francesco Zucco
04/03/2013
11:07
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Tutto bene. Anzi no. Il contratto con le agenzie di viaggi proposto da Costa Crociere divide il mercato della distribuzione. Ad aprire il dibattito è, ovviamente, la questione delle commissioni: un tema decisamente scottante, in una fase delicata dove la difesa dei propri margini (sia per le agenzie che per le compagnie di navigazione) è una necessità di sopravvivenza.

Il contratto sta arrivando in questi giorni ai dettaglianti italiani, e i commenti (soprattutto sulle piazze web) non hanno tardato ad arrivare. Gli accordi economici, specie nel caso di grandi fornitori come Costa, si trasformano spesso in un momento cruciale per rinsaldare il rapporto con la distribuzione. Fattore ancora più delicato se si considera che, per il settore delle crociere, questo dovrà essere l'anno del rialzo del pricing (dopo la sforbiciata ai listini per contrastare l'effetto Concordia) e dei competitor sempre più agguerriti.

Una difesa dell'accordo arriva da Fiavet (firmataria del documento), il cui presidente Fortunato Giovannoni commenta: "Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto dalla trattativa con Costa". L'obiettivo che si era posto la Federazione, sedendosi al tavolo con la compagnia, era quella di operare "come collante fra i diversi ruoli della filiera del turismo – afferma ancora il presidente -, in un’ottica di collaborazione e non di contrapposizione, arrivando ad una soluzione in linea con l’attuale situazione di mercato, che rispetta e tutela tutte le forze in campo".

Ma, come spesso accade, gli accordi collettivi possono dividere. Così i luoghi 'virtuali' di discussione su internet si sono riempiti negli scorsi giorni di commenti e osservazioni: a cascata, partendo da coloro che avevano ricevuto per primi il documento, il contratto è stato passato al vaglio rigoroso dei dettaglianti. Alla ricerca di tutto quanto potesse favorire o compromettere marginalità e rapporto con il cliente.

Tra le questioni più spinose, il saldo entro 30 giorni. Secondo diversi commenti postati dagli adv su Facebook, il contratto prevederebbe che, in caso di mancato saldo da parte del cliente entro questo termine, la somma venga riscossa direttamente da Costa Crociere: il calcolo della commissione, in questa eventualità, sarebbe effettuato unicamente sull'importo incassato dal dettagliante, e non su quello riscosso dalla compagnia.

Un dettaglio che ha fatto drizzare le antenne alla distribuzione, andando a incidere proprio sulla marginalità delle stesse agenzie.

Per Costa Crociere, la partita 2013 si apre all'insegna del confronto con le agenzie di viaggi. In attesa di un'alta stagione che potrà essere determinante per i conti di entrambe le parti.


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