Il prodotto
personalizzato
risorsa Veratour

di Stefano Gianuario
19/04/2013
16:28

“Ad oggi, se non ti proponi con un prodotto personalizzato, con un tuo profilo molto chiaro e identificato il mercato ti fa fuori”.

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Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour rimarca con forza quella che vuole essere la sola strada perseguibile dall'operatore, sulla quale ha dato mostra di schiacciare ancora più l'acceleratore dal suo ingresso nel team di comando dell'azienda della famiglia Pompili.

È proprio il direttore generale, Stefano Pompili (nella foto), ai margini della convention 'Mondo di Vacanze', in corso nel Veraclub di Djerba a spalleggiare Broccoli, illustrando il concetto di brand identity. “Non si può creare valore aggiunto su un prodotto generalista – afferma-: lì c'è solo una leva possibile, quella del prezzo e non è di certo quella che interessa alla nostra azienda. Noi abbiamo scelto di controllare i villaggi al 100 per cento, decidendo ogni singolo dettaglio e assumendoci anche ogni rischio: se sbagliamo qualcosa, è solo colpa nostra”.

Ma di mosse sbagliate e men che meno azzardate sembrano ancora non esservene. L'investimento in Tunisia, con una struttura cinque stelle e un impegno di 300 camere per tutta la stagione ha comportato un investimento di 3,6 milioni di euro. Numeri sui quali, prima di mettere la firma “la mano trema per un po'”, come evidenzia Pompili, ma che, come conferma Broccoli dando una rapida occhiata ai dati di andamento, “ci ha permesso di fare quasi tutto il budget del 2012 e siamo ancora ad aprile”.

Anche perché nonostante l'andamento positivo, che vede le prenotazioni per la summer 2013 in crescita di 8 punti percentuali, l'approccio Veratour rimane quello di passi piccoli e calibrati. “Abbiamo messo in piedi un percorso di crescita qualitativa molto strutturato – illustra Broccoli -: il modello del vecchio villaggio è terminato da un prezzo, la nostra clientela ricerca sempre più, sia in termini di servizi sia in termini di attività da fare” per poi passare la parola al direttore generale, che lascia cadere qualche anticipazione. “Abbiamo un business plan triennale: dai 35 villaggi attuali, compresa l'imminente apertura di Sharm, vogliamo arrivare a quota 45, aprendo ad aree ancora poco note sul mercato italiano, come i Caraibi Britannici”.


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