Il nuovo ministro al Turismo, Az e Rccl su TTG di oggi

06/05/2013
13:16

Dialogare, attraverso i social media, con il mondo del turismo e della cultura per raccoglierne le istanze e le sollecitazioni. Questo il primo passo di Massimo Bray in veste di nuovo ministro del Turismo.

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L'esponente del Pd, cui il giornale TTG di oggi dedica un servizio in apertura, ha nelle sue mani il dicastero dei Beni Culturali e la delega al Turismo, una combinazione che può rivelarsi vincente in un Paese come il nostro.

"Le sollecitazioni più frequenti - ha scritto a caldo in un tweet - riguardano regole trasparenti per gli alberghi e la potenziale sinergia con la cultura".

Esponente di spicco della quota 'dalemiana' del Partito Democratico, classe 1959, di Lecce, Massimo Bray è personalità nota agli ambienti culturali soprattutto per aver assunto dal 1994 la direzione editoriale dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani. Il neoministro è anche direttore responsabile della rivista della Fondazione Italianieuropei e presiede il cda della Fondazione La Notte della Taranta.

Parlando, invece, di strategie commerciali, Il TTG approfondisce quella di Rccl, che si muove su una duplice strategia: portare sulle navi gli agenti di viaggi e spingere i clienti in adv.

Il punto fermo è ben definito: restare accanto al canale agenziale, che veicola il 90 per cento del suo fatturato. "Il 2013 sarà un anno positivo - dice il d.g. Italia Gianni Rotondo -. Ora inizia il periodo più impegnativo e bisogna tenere i nervi saldi".

Dello stesso parere Gianni Pieraccioni, chief commercial officer di Alitalia che, intervistato dal direttore di TTG Remo Vangelista nel Caffè con il direttore, non usa mezze parole: "Dobbiamo correre ai ripari per riprenderci il traffico perso nelle passate stagione" dice.

E pur ammettendo che "forse abbiamo perso smalto", tiene a sottolineare la forza del brand: "Il fascino di Alitalia esiste ancora. E su questo dobbiamo lavorare".

Le buone notizie arrivano sul fronte dell'incoming: secondo i dati diffusi dalla ricerca Ciset-Banca d'Italia, infatti, l'appeal della Penisola sui mercati esteri resiste e la bilancia dei pagamenti 2012 si chiude in positivo.

Un segno più dunque, davanti agli 11,54 miliardi di euro che sono la differenza tra i 32,05 miliardi di euro spesi dai viaggiatori internazionali in Italia nel 2012 e i 20,51 miliardi di euro che i turisti italiani hanno lasciato come spesa all'estero.


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