Emergenza Egitto
Un test
per il mercato

di Oriana Davini
27/09/2013
10:50

Egitto: un’occasione persa o un’opportunità da cogliere? Ormai non è più solo una questione di guadagni mancati: se qualcosa di buono può derivare dallo sconsiglio della Farnesina è l’aver messo in luce una serie di fratture nella filiera del turismo italiano.

Pubblicità

Subito dopo quel fatidico venerdì 16 agosto la macchina del tour operating si è messa in moto, ma qualcosa si è inceppato nel dialogo tra gli attori della filiera. E l’attesa del ritorno all’operatività del Mar Rosso potrebbe essere la leva per trasformare un’emergenza nell’occasione giusta.

Il fronte formato da tour operator, agenzie di viaggi e associazioni ha reagito al massimo delle proprie possibilità per gestire uno sconsiglio piombato in pieno Ferragosto ma, complice un’alta stagione all’apice, gli aspetti critici sono stati numerosi.

Dalle problematiche legate al ricontattare i clienti in un periodo in cui parecchie agenzie erano esse stesse irreperibili fino alla carenza di posti su voli e nelle strutture, a cui si è dovuto velocemente porre rimedio.

Difficoltà della prima ora
“Molte agenzie erano chiuse”. Luca Battifora, direttore generale di Hotelplan Italia, indica la prima immediata difficoltà che i t.o. hanno dovuto gestire. “C’è stato un problema di reperibilità dei clienti: di solito chiediamo il recapito telefonico quindi, avendo lo slot di volo il sabato mattina successivo, siamo riusciti ad avvisare direttamente chi doveva partire”. Stesso scenario anche per Swan Tour, come ricorda la responsabile commerciale Elisabetta Pavanello: “Abbiamo trovato numerose adv chiuse per ferie, quindi il nostro personale è stato inviato negli aeroporti per accogliere i clienti e fornire una lettera che li invitava a contattare l’agenzia di riferimento per avere indicazioni”.

“Abbiamo perso una grande occasione di dialogo - aggiunge Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour -: forse gli agenti di viaggi si sono sentiti esclusi da una situazione che li coinvolgeva".

Alternative disponibili
Se il primo fronte caldo è stato gestito in piena emergenza, con i t.o. costretti a richiamare in ufficio i dipendenti in ferie, il secondo problema da affrontare in tempi più che rapidi ha riguardato le riprotezioni: “Le difficoltà non sono mancate nel reperire disponibilità di camere e posti volo - conferma Guido Ostana, direttore commerciale di Settemari -: la collaborazione da parte dei fornitori è stata preziosa”.

Anche perché, aggiunge Carmine Prencipe, ceo di Trawel, “l’Egitto ha un rapporto qualità prezzo non comparabile con quello di altri prodotti. Inoltre gran parte delle strutture alternative era già ad ottimi coefficenti di riempimento”.

Mediterraneo prima soluzione
Il Mediterraneo ha fatto da tampone: l’Italia ne ha beneficiato, così come Tunisia, Grecia e Spagna. “Il Santo Stefano Resort in Sardegna è stato scelto da molti viaggiatori che avevano in anticipo prenotato l’Egitto”, commenta Marco Cisini, a.d. Best Tours Italia.

La Sardegna ha riprotetto anche i clienti di Futura Vacanze, insieme a “Puglia e Calabria - aggiunge il direttore operativo, Angela Saran -: sono ripartiti tutti subito per non perdere le ferie”. Si è spinto al di fuori dei confini nazionali Alpitour, che ha predisposto voli aggiuntivi verso Ibiza, Maiorca, Minorca, Tenerife, Fuerteventura, Capo Verde e Monastir. Più o meno le stesse alternative di Viaggi del Turchese, come spiega il commercial manager, Quirino Falessi: “Abbiamo proposto Baleari e Canarie più la costa spagnola, Creta, Rodi, Djerba, la Costa Tunisina e la Turchia”, con un Mediterraneo quindi grande protagonista dell’operazione salvezza.


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook