Musei e teatri sui binari, la seconda vita degli scali ferroviari italiani

03/04/2015
21:00
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Da stazione a luogo di attrazione. Questa la seconda vita di 1700 scali senza personale delle Ferrovie dello Stato.

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Fino ad oggi la compagnia ha concesso in comodato d'uso da 5 a 9 anni ad enti e associazioni 450 locali siti lungo le ferrovie italiane, affidandone riqualificazione e gestione.

Così, sulla tratta Faenza-Lavezzola, in Romagna, si può trovare il Teatro Binario,  realizzato nell'ex magazzino merci di Cotignola, che dalla sua apertura, nel 2006, ha già ospitato personaggi di spicco del mondo dell'intrattenimento, tra cui anche il compositore e musicista Nicola Piovani, e che ospita camerini e caffetterie nei vagoni; ma si possono trovare anche lo 'Spazio Pantani', museo dedicato al Pirata della bicicletta nello scalo di Cesenatico, o persino un centro benessere con annessa biblioteca, nella struttura di Battaglia Terme, tra Rovigo e Padova.

Tra le altre strutture riqualificate, infine, anche la stazione di Roccalumera, Messina, dove è stato ricreato lo studio di Salvatore Quasimodo, e i centri di informazione turistica, realizzati nei vecchi magazzini merci lungo i binari che collegano le Cinque Terre.

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