Business Travel
Survey di Uvet
Viaggi d'affari
a pieno ritmo

di Lino Vuotto
26/07/2017
11:38
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Buone notizie per il segmento dei viaggi d’affari in Italia. È quanto emerge dall’ultima edizione del Business Travel Survey di Uvet relativa al secondo trimestre del 2017.

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Due i principali fattori che stanno alimentando lo stato di salute del settore, evidenzia la ricerca: il numero delle trasferte, aumentate di 10 punti percentuali nel primo semestre dell’anno e di 18 se paragonate al 2015; il costo medio, sceso da 221 a 200 euro nel giro di due anni. Quest’ultima voce è stata determinata dall’aumento dei costi molto più basso rispetto al ritmo di crescita delle trasferte, solo 7 punti contro appunto i 18 punti percentuali del numero dei viaggi di lavoro.

“Tale effetto va a tutto vantaggio delle imprese – sottolinea il presidente del Gruppo Uvet Luca Patanè - che, a prezzi inferiori, possono investire in attività di sviluppo e contatto con clienti, o potenziali clienti, alla ricerca di nuove opportunità di business anche a livello internazionale”.

Sale l'incidenza del treno
Analizzando le singole voci, il trasporto aereo fa registrare un sensibile calo delle tariffe medie, sia nel domestico sia in Europa, mentre i viaggi intercontinentali hanno subito un incremento di 44 euro nell’ultimo semestre. Stabili invece i costi relativi al trasporto ferroviario, che prende sempre più piede nelle trasferte di lavoro grazie all’Alta velocità, a discapito dell’aereo. Lo studio, infatti, mette in evidenza come, nella rotta più trafficata, la Milano Roma, il treno oggi ha uno share del 60 per cento contro il 55 di due anni fa.

Infine la voce hotel, dove il capitolo costi rimane molto variabile in base alla destinazione. A guadagnare share, invece, è l’Italia nel suo complesso: negli hotel della Penisola si concentra infatti il 60 per cento della spesa, mentre l’Europa perde due punti percentuali.

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