Il fallimento di Darwin Airline segna, idealmente, una drastica linea nella storia del trasporto aereo. Rappresenta infatti la chiusura dell’ultimo capitolo rimasto aperto dell’avventura europea di Etihad. In realtà, la compagnia di Abu Dhabi aveva ceduto le quote della compagnia lo scorso luglio, svincolandosi di fatto dalle sorti del vettore qualche mese fa. Però, non molte settimane dopo la cessione, per Darwin erano iniziati i problemi, culminati con la sospensione della licenza di volo.
Non manca chi, dopo quest’ultima vicenda, ha parlato di un vero e proprio ‘effetto Etihad’ sui cieli europei. Il riferimento va agli altri due investimenti del vettore sul Vecchio Continente: airberlin e Alitalia.
Tra Italia e Germania
Nel caso di airberlin, la vicenda sta vivendo alcuni passaggi cruciali in questi giorni, con l’ok dell’Europa alla cessione degli slot a easyJet e il dietrofront di Lufthansa per l’acquisto di Niki. Ma il fallimento della compagnia si era consumato lo scorso ferragosto, nel cuore dell’estate. Ed Etihad, detentrice del 30 per cento delle quote, aveva commentato la vicenda ritenendola “estremamente deludente”.
Pochi mesi prima era stata la volta di Alitalia, con l’arrivo dei commissari. Una vicenda che si era snodata tra accordi sindacali e referendum tra i dipendenti, ma che di fatto aveva comportato una nuova gestione per la compagnia tricolore.
Svizzera, Italia, Germania: tre fronti importanti per il trasporto europeo. E tre vicende ormai concluse.
