Con 332mila passeggeri da inizio anno il Fellini è l’aeroporto italiano con la crescita maggiore, pari al 23,3% in più sullo steso periodo dello scorso anno, e il decimo per traffico extra-Schengen, con 185.267 passeggeri. Rimini torna così a volare alto. La crescita costante dei passeggeri dall’inizio della gestione AiRiminum 2014, partita con l’aggiudicazione della gara Enac dopo il fallimento di Aeradria e la successiva chiusura dello scalo, si evince dalle statistiche passeggeri dei primi nove mesi.
Il traffico proveniente dall’area extra Schengen costituisce il 74% del volume complessivo, mentre quello proveniente dall’area Schengen è pari al 26%. Da inizio anno i primi cinque mercati sono: Federazione Russa, con circa 175mila passeggeri, a +14,5% sui primi nove mesi del 2018; Polonia, con 37.311 pax, a +104,7%; Ucraina, 25mila passeggeri e +50,1%; Albania, con 22mila passeggeri; e Gran Bretagna, con 17.574 pax.
“I dati dimostrano che l’aeroporto torna a rappresentare un importante volano economico del territorio - ha affermato Leonardo Corbucci, a.d. di AiRiminum 2014 -. Ipotizzando di superare i 380mila passeggeri nel 2019, ci stiamo avvicinando sempre più rapidamente alla media storica dell’aeroporto di Rimini (nel periodo 2000-2014 la media annua è stata di circa 430mila passeggeri). Il nostro traffico è per circa l’85% turismo incoming, in prevalenza extra-Schengen, che si ferma nel territorio con un periodo di permanenza mediamente lungo e che arriva in gran parte con voli di linea. Un traffico in grado quindi di generare un importante indotto economico per il territorio e rilevanti volumi di tasse di soggiorno per le amministrazioni”.
Dati alla mano, “possiamo, inoltre, affermare che - ha aggiunto Corbucci -, proprio nella settimana del TTG, l’aeroporto di Rimini va considerato per il turismo una piccola eccellenza del territorio da preservare e su cui investire tutti insieme”. S. P.
