Flixbus taglia le corse: “Il Governo intervenga con sostegni”

12/01/2022
16:29
 

Flixbus chiede aiuto al Governo. Il player di viaggi in autobus a lunga percorrenza comunica che già oggi ha dovuto tagliare il 30% dell’offerta in Italia a causa della pandemia che ha fatto calare la domanda ai minimi storici e che ha portato a una forte difficoltà nella mobilità, in particolare quella internazionale.

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“Abbiamo dovuto cancellare molti collegamenti. È una scelta radicale, ma non abbiamo alternative: la domanda è ai minimi storici, e, come azienda privata che non può contare su fondi pubblici, non siamo nelle condizioni di garantire la piena operatività e una sostenibilità economica allo stesso tempo” ha detto Andrea Incondi, m.d. di FlixBus Italia.

Senza sostegni immediati, la società rischia di dover ridurre ulteriormente i collegamenti attivi sull’intero territorio nazionale, si legge in una nota.

“Da tempo chiediamo aiuto allo Stato, e ancora siamo in attesa che i fondi disposti per il 2020, comunque insufficienti, siano erogati – prosegue Incondi -. È cruciale che il Governo agisca con ogni mezzo, prorogando la cassa integrazione straordinaria Covid, intervenendo sul leasing ed erogando ristori adeguati per il settore: il dl Sostegni al varo nei prossimi giorni può rispondere a questo scopo”.

La contrazione della domanda scatenata dalla quarta ondata si somma, tra i fattori che gravano sul settore, al rincaro delle materie prime, come il carburante, e all’applicazione di misure restrittive: dall’anno scorso, infatti, i bus a medio e lungo raggio continuano a scontare una capienza limitata, e l’Italia è l’unico esempio in Europa di una misura come questa.

“Abbiamo sempre recepito con la massima puntualità tutte le misure delineate dal Governo per far fronte alla pandemia – dice ancora il m.d. di Flixbus -. Tuttavia, è essenziale che lo Stato si faccia carico di tali misure, che inevitabilmente gravano sulle imprese e scoraggiano ulteriormente la domanda in una fase già funestata dalla quarta ondata, rischiando di pregiudicare in via definitiva la salute del comparto: senza ristori, si segnerà la fine di decine di operatori”.


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