Trasporto aereo: le sfide del 2022, fra voli fantasma e caro carburante

di Alberto Caspani
09/02/2022
19:30
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Per tutelare il mercato aereo dagli effetti della crisi pandemica serve innanzitutto una maggiore trasparenza. Senza dati precisi comunicati da tutte le compagnie oggi operative, sia i ‘voli fantasma’ necessari per mantenere i propri slot, sia le denunce degli ecologisti per i conseguenti danni ambientali, sono scintille in grado di mandare in fumo più capitali di quelli bruciati in due anni dal Covid19.

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Innegabilmente il settore aereo sta vivendo una profonda crisi, visto che il -60% di traffico mondiale registrato dall’Icao nel 2020 non sarà recuperato neppure quest’anno, con una previsione di domanda che oscilla fra un -28 e -33% sui dati 2019.

Sul piatto, però, pesano due ulteriori variabili: la disposizione della Commissione europea relativa allo “use it or lose it” dell’80% degli slot assegnati, sospesa nel 2020, riadattata al 50% nel 2021 e in procinto di tornare al 64% il prossimo marzo e i costi del carburante, schizzati a oltre il doppio da inizio pandemia.
Il problema non è di facile soluzione se, come evidenziato su Wired Uk da James Pearson, analista di Simple Flying, mosse avventate sulla gestione degli slot rischiano di affossare il lungo raggio, ma al tempo stesso lo status quo penalizza i vettori low cost.

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