L’impennata dei voli coglie di sorpresa vettori e aeroporti: i nodi da affrontare

28/04/2022
15:55
 

Tutti se lo auguravano e tutti, ovviamente, ne sono felici, ma il ritorno dei viaggiatori è avvenuto in maniera talmente repentina da far trovare a tratti impreparati vettori, società di gestione degli scali e persino le aziende di noleggio auto che, avendo licenziato personale ai tempi del Covid, si trovano ora a dover cercare affannosamente di rimpiazzare le risorse perdute.

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In base ai dati Eurocontrol il numero dei voli nei cieli europei nell’ultima settimana è stato ancora inferiore del 17,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, ma ci sono dei Paesi che stanno facendo quasi le stesse cifre dell’era pre-pandemica, e l’Italia è uno di questi.

Ritorno ai dati pre-pandemici
Come riporta corriere.it dal 1° gennaio al 23 aprile di quest’anno il nostro Paese ha registrato oltre 70mila voli per il trasporto passeggeri sulle rotte nazionali. Il dato è inferiore di appena 0,15 punti percentuali a quello del 2019. Più indietro i voli internazionali: 182mila i viaggi registrati, a meno 27% sul 2019.

A conferma del trend italiano i dati dei vettori: sempre nell’ultima settimana Wizz Air ha volato il 16% in più dello stesso periodo del 2019 e Ryanair quasi il 10% in più. Savanthi Syth, analista di Raymond James, calcola che tra maggio e giugno easyJet ha messo in vendita il 3-4% in più di posti rispetto allo stesso bimestre del 2019, Ryanair il 12% in più e Wizz Air attorno 40%.

"Il nodo sarà negli aeroporti"
"Amo dover fare incontri operativi con il mio staff perché abbiamo troppi clienti prenotati - commenta l’ad di easyJet Johan Lundgren -. Stiamo aumentando più del 2019 in alcune parti, il nodo sarà negli aeroporti e nei gestori del traffico aereo, ma tutti vogliono che le cose vadano bene”.

Anche il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, individua negli aeroporti molte criticità: “Hanno mandato a casa per la pandemia parte del personale addetto ai controlli di sicurezza - dice - e stanno facendo fatica a riprendersi quelle persone”.

Maggio e giugno, ha proseguito O’Leary, “in particolare nel Mediterraneo, e quindi anche in Italia, vedranno un numero elevato di passeggeri, ma non sono sicuro che gli aeroporti abbiano già il personale sufficiente a gestire questi flussi”. Ci saranno ritardi? “È il principale rischio, in particolare nei grandi aeroporti”.

E Lundgren mette sul piatto anche il perdurare delle infezioni da Covid che, spiega, stanno causando “delle improvvise carenze di personale su tutta la filiera”. Tuttavia, aggiunge, la voglia delle persone di vaiggiare è talmente forte che sono disposte anche ad accettare qualche disagio in più “che comunque non vogliamo e stiamo facendo di tutto per evitare o per minimizzare. Ma sono ottimista: milioni di persone in Europa avranno la loro migliore estate da anni”.


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