Cancellazioni e rimborsi
In arrivo nuove regole

09/08/2022
08:35
 

Il caos voli ha acceso il dibattito sui rimborsi nel trasporto aereo europeo e presto potrebbero arrivare nuovi stravolgimenti. Le cancellazioni delle ultime settimane hanno generato, come prevedibile, una pioggia di richieste di risarcimento. E mentre è iniziato il gioco del rimpallo delle responsabilità su chi sia titolato a corrispondere gli indennizzi ai viaggiatori rimasti a terra – se i vettori autori delle cancellazioni, gli aeroporti affidatari degli slot o gli operatori del turismo organizzato che costruiscono i pacchetti di viaggio -, l’Ue si appresta a scendere in campo per rivedere le norme comunitarie in materia di ritardi e cancellazioni, con istantanea levata di scudi da parte dei player dell’aviazione commerciale.

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Secondo quanto riporta europa.today.it, infatti, la presidenza semestrale ceca starebbe per riaprire le trattative per la revisione della direttiva del 2004 che prevede la riprotezione su un altro volo o il rimborso completo in caso di cancellazione e indennizzi da 250 a 600 euro (a seconda della lunghezza della tratta) per i ritardi superiori alle 3 ore.

La posizione di A4E
La decisione ha subito scatenato le reazioni delle associazioni del trasporto aereo, pronte ora far pressing sull’Ue affinché siano ammorbidite le regole sulle compensazioni se i disagi hanno “un impatto trascurabile sul viaggio”. “Credo che tutti concordino sul fatto che se si pagano 50 euro per il biglietto e se ne ricevono indietro 300, non è giusto, non ha senso”, ha dichiarato l’amministratore delegato di A4E, Thomas Reynaert.

Circostanze straordinarie
Nel mirino dell’Ue ci sarebbero anche le modalità di riprotezione e risarcimento in caso annullamenti per “circostanza straordinaria”. Un tema scottante quest’ultimo, in particolare dopo l’emergenza Covid, durante la quale la clausola di forza maggiore ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza per i vettori, che hanno potuto così salvaguardare la liquidità e superare la paralisi dei voli.

Un tentativo di riforma era stato fatto dalla Commissione Ue nel 2013 con la proposta di prevedere una finestra massima di 5 ore prima di far scattare i risarcimenti. La prospettiva che la questione rientri nelle trattative potrebbe togliere il sonno a diversi player del comparto aereo.


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