Città d'arte, la protesta di Anav: "No al doppio pagamento per i turisti"

16/01/2024
21:00
 

Una cifra quantificabile in oltre 100 milioni di euro annui, con un’incidenza sui bilanci aziendali che sfiora mediamente il 5% dei costi complessivi. Questo, secondo Anav - Associazione di Confindustria e Federturismo che rappresenta le imprese esercenti servizi di trasporto turistico con autobus –, il costo del doppio prelievo che le città d’arte applicano a chi viaggia in autobus.

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Imposta di soggiorno e ticket per gli autobus
Nel corso dell’audizione in Senato sulla revisione dell’imposta di soggiorno Anav ha infatti sottolineato come tutte le principali mete d’arte applichino, oltre all’imposta di soggiorno, un “oneroso e diversificato sistema di prelievi per l’accesso degli autobus nelle zone a traffico limitato – sottolinea Nicola Biscotti, presidente dell'associazione -. Turisti e visitatori che pernottano nelle città d’arte il più delle volte sono assoggettati al doppio pagamento. È un sistema discriminatorio che applica un trattamento differenziato ai visitatori a seconda della modalità di trasporto prescelta, senza che vi sia alcuna giustificazione. Voglio ricordare, infatti, che l’autobus – evidenzia Biscotti - è, insieme al treno, il mezzo di trasporto meno inquinante per km/pax e sostituisce di norma la circolazione di circa 30 autovetture”.
La richiesta di Anav è, dunque, di prevedere l’obbligo, per i comuni che hanno istituito o istituiscono l’imposta di soggiorno, di esentare da qualsivoglia prelievo l’accesso degli autobus ai centri urbani i cui i passeggeri effettuino uno o più pernottamenti nei comuni stessi.


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