Voli, stop dei rincari
le previsioni dei vettori

06/02/2024
07:50
 

“Sarà un anno di cambiamenti che porterà a un equilibrio maggiore tra domanda e offerta. E questo porterà a un equilibrio maggiore sul fronte del pricing”. La previsione di un rallentamento della corsa al rialzo dei prezzi dei biglietti aerei arriva da Tommaso Fumelli, vice presidente Italy sales di Ita Airways, intervenuto a Milano in un dibattito sull’aviation.

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Per il vettore di bandiera gli investimenti su aerei più efficienti energeticamente e l’impegno per favorire il riempimento degli aeromobili porterà a un maggiore controllo delle politiche tariffarie. Tuttavia, però, secondo il managing director della società di consulenza AlixPartners, Michele Mauri, non sarà così semplice tenere le redini strette sul princing per i vettori, né tanto meno sulla profittabilità delle rotte come avvenuto nell’ultimo periodo. In primis dal momento che le previsioni elaborate dalla società sulla base dei dati Iata parlano di un deciso aumento della capacità nel corso del 2024 sul mercato europeo e in particolare su quello italiano. “La sfida primaria per i vettori è quella di mantenere la profittabilità, perché aumenterà la capacità e non sarà facile tenere a bada i prezzi già aumentati fino a oggi”, spiega Mauri, secondo cui nei prossimi mesi “i vettori dovranno cercare di mantenere una disciplina dei prezzi”.

Una sfida difficile
Le variabili in campo, però, sono tante. A partire dalla “domanda in aumento”, che fisiologicamente tenterà i player del trasporto a rivedere al rialzo le tariffe, per passare poi al fuel “il cui costo è sempre più alto – sottolinea il manager -. Vi è uno spread molto forte tra il prezzo del greggio e il carburante per l’aviation. E ci saranno quindi problematiche nella gestione del margine”.

Per arrivare infine alla decarbonizzazione e alla transizione 'green' del settore. Un percorso particolarmente oneroso sul fronte finanziario. “Il costo della decarbonizzazione è sempre più alto e i costi spesi dalle compagnie su questo fronte andranno a riversarsi in molti casi sui prezzi”. Senza contare che l’obiettivo Iata del raggiungimento del Net Zero entro il 2050 per Mauri sarà, nella pratica, “quasi impossibile da raggiungere”, anche per questioni di supply chain. “Molti si stanno attrezzando acquistando aeromobili, ma se oggi un’aerolinea vuole per esempio acquistare un A320, prima del 2029 non ci riesce, perché manca la disponibilità”.

Non ultimo c’è il problema del Saf. Il reperimento del carburante sostenibile è attualmente “una delle maggiori problematiche per l’industria – conclude Mauri -. Non ce n’è abbastanza ed è molto costoso”.

La promessa di tenere a bada i prezzi, potrebbe essere perciò molto difficile da mantenere. Solo i prossimi mesi sveleranno chi tra vettori e analisti avrà avuto ragione.


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