Air Canada prosegue negli investimenti sul mercato italiano

07/02/2012
09:18
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Risultati in tenuta per Air Canada, che riconferma, grazie ai dati di dicembre, l’andamento registrato durante tutto il 2011 e porta avanti i suoi impegni nei confronti del mercato italiano.

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“Nonostante nell’ultima parte dell’anno scorso l’economia mondiale abbia mostrato alcuni segni di rallentamento - spiega Patrice Buret, country manager Italia -, a dicembre Air Canada ha raggiunto un load factor dell’81 per cento”. In particolare, per quanto riguarda il load factor dei voli da e per l’Italia, si registrano valori sempre al di sopra del 95 per cento, con punte del 100 per cento durante il mese di agosto.

Valori in rialzo anche sul fronte del traffico passeggeri, con aumenti anno su anno dell’ordine di 3 punti percentuali. Dati positivi, inoltre, per quanto riguarda il fatturato, che è rimasto ai livelli di quello del 2010. “Per tenere il passo degli importanti introiti arrivati con le Olimpiadi invernali del 2010 - ammette Buret -, abbiamo dovuto mettere in piedi un’attenta politica di vendita, pricing e stretta collaborazione con il mondo agenziale”.

Un anno, il 2011, che ha visto anche importanti novità per quanto riguarda il business travel per la compagnia canadese. “Il 2011 è stato significativo per Air Canada che ha visto, fra l’altro, l’apertura del city airport di Toronto Island, con 15 voli giornalieri su Montreal operati dai nuovi Embraer, collegamenti apprezzati soprattutto dai viaggiatori d’affari”.

Ma le novità non si sono ancora esaurite: con tre nuove frequenze giornaliere tra Toronto e Jfk la compagnia completa la propria offerta verso la Grande Mela, “dando così la possibilità ai nostri passeggeri di volare sui tre aeroporti della metropoli: Jfk, La Guardia e Newark” precisa il manager.
L’Italia resta al centro degli interessi del vettore, che riprenderà in primavera i voli non stop su Toronto e, successivamente, anche su Montreal, con sei collegamenti settimanali.

Viene, inoltre, riconfigurata l’offerta sui posti, attraverso la sostituzione del B767 con l’A330, con una capacità di 36 posti in executive first e 228 in economy. Per il mercato italiano questo cambiamento significa 8mila posti in più verso Toronto, ma, al tempo stesso, anche verso le altre destinazioni Usa, raggiungibili grazie alle coincidenze operate all’interno del network del vettore.

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