Riggio, Enac: "Futuro dei piccoli aeroporti italiani a rischio"

di Amina D'Addario
07/04/2014
17:01
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La mancata approvazione degli schemi tariffari mette a rischio la sopravvivenza dei piccoli aeroporti italiani.

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L'allarme è lanciato ancora una volta dal presidente dell'Enac, Vito Riggio (nella foto), auspicando allo stesso tempo una maggiore sinergia con l'Autorità dei Trasporti e il ministero competente per "evitare che i piccoli aeroporti tra dieci anni non siano più funzionanti".

"La firma dei contratti di programma nel 2012 ha permesso ai grandi scali di procedere celermente con gli investimenti. Non è così - spiega Riggio - per molti di quelli secondari, come ad esempio Bergamo o Trapani, che rischiano il decadimento a causa dell'incertezza sulle normative aeroportuali e la mancata approvazione degli schemi tariffari". Ostacoli, secondo il presidente dell'Ente, sia al loro ammodernamento infrastrutturale, che all'ingresso nell'azionariato di capitali privati.

Una lettura condivisa anche dal direttore generale Aci Europe, Olivier Jankovec. "Dopo 10 anni di paralisi nel corso dei quali le tariffe sono state sostanzialmente congelate con il fine specifico di proteggere l'ex compagnia di bandiera, i contratti di programma firmati per gli aeroporti di Roma, Milano, Venezia hanno segnato un importante progresso per il settore".

Ad ogni modo, prosegue, "la situazione rimane critica per la grande maggioranza degli altri aeroporti, dovendo le competenze della nuova Autorità dei Trasporti essere ancora pienamente definite".

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