Tre condizioni fondamentali senza le quali l’affare Alitalia-Etihad potrebbe andare a monte.
Sarebbe questo il nodo fondamentale che ha imposto una franata all’annuncio di preaccordo tra le parti per l’ingresso della compagnia di Abu Dhabi nel capitale di Az. Secondo quanto anticipato oggi da Il Sole 24 Ore la partita sarebbe ancora aperta, come hanno dimostrato le parole del ceo Etihad James Hogan, ma la risposta deve ora arrivare dal fronte italiano: accettare o meno i diktat imposti.
Secondo il quotidiano i tre punti riguarderebbero costi, debiti e operatività legata a regolamenti e infrastrutture. Nel primo caso la richiesta sarebbe di un taglio definitivo del personale per 3mila unità circa, mentre nel secondo l’obiettivo sarebbe di un taglio da 400 milioni di euro. Più articolato invece il terzo punto, rileva Il Sole 24 Ore: da una parte vene evidenziata la necessità di migliorare l’efficienza dell’hub di Fiumicino con collegamenti diretti ad alta velocità ferroviaria; dall’altra una regolamentazione che riduca lo strapotere delle low cost, un po’ sul modello francese.
Come contropartita spunta invece l’ipotesi di un’iniezione di capitali freschi che potrebbe salire da 300 a 500 milioni di euro, pur rispettando il vincolo del 49 per cento richiesto dalla Ue. Dietro l’angolo un’operazione a livello europeo che potrebbe coinvolgere da Air France-Klm a airberlin. La partita è iniziata.
