Villa d’Este Hotels
e l’Italian dream,
Bertilaccio: ‘Dagli Usa
tornano i big spender’

di Stefania Galvan
29/11/2022
08:08
 

A sottolinearlo è stato anche l’ultimo World Tourism Barometer di Unwto: a contribuire alla fortissima ripresa del turismo in Europa - che nei primi nove mesi di quest’anno ha accolto 477 milioni di arrivi internazionali raddoppiando i dati del 2021 - è stato l’eccezionale exploit del mercato nordamericano.

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Un mercato che lo storico hotel Villa d’Este conosce molto bene, dal momento che rappresenta lo zoccolo duro della sua clientela, con uno share di oltre 70 punti percentuali sul totale. “Le cifre parlano da sole - esordisce Davide Bertilaccio (nella foto), managing director dell’iconico 5 stelle lusso di Cernobbio e a.d del gruppo Villa D’Este Hotels -. Chiuderemo l’anno con un incremento di almeno 35 punti percentuali sul 2019 pre-pandemico e sorpasseremo i 60 milioni di fatturato solo per il Villa d’Este, rispetto ai 41 milioni del 2019”.

I nuovi mercati
Ma se il bacino statunitense rappresenta la stragrande maggioranza degli ospiti dell’hotel, altri mercati si stanno affacciando sul Lago di Como: “Quest’anno abbiamo avuto il 5% di clienti australiani – riferisce il nostro interlocutore – e si cominciano a vedere anche gli indiani, con le loro grandi feste di nozze: un mercato particolare che, a differenza degli altri, non si interessa alla cucina locale perché non rinuncia alla propria tradizione gastronomica e spesso vuole mangiare anche qui in Italia i propri piatti”.

Una stagione lunga
Una stagione, dunque, entusiasmante e soprattutto lunga visto che quest’anno, per festeggiare il suo 150esimo compleanno in veste di albergo, l’hotel resterà aperto straordinariamente anche per le festività natalizie e Capodanno. “ È solo la seconda volta che accade in tutta la sua storia – sottolinea Bertilaccio -. La prima fu nel 1999, per celebrare l’arrivo del nuovo millennio. Di solito, infatti, chiudiamo a novembre per aprire a metà marzo”.

Intanto il gruppo continua a investire: “Ogni anno – evidenzia il manager – investiamo il 4-5% dei ricavi in nuovo materiale, opere di manutenzione e interventi di refurbishment della struttura. Di recente, poi, abbiamo acquistato la vicina Villa Belinzaghi, che sarà oggetto di un completo restauro e amplierà la disponibilità di unità abitative di Villa d’Este, con nuove suite e punti ristorativi. Il progetto non è ancora partito, siamo alla selezione degli architetti che se ne occuperanno”.

Ampliata Villa d’Este, lo sguardo del gruppo si allunga anche oltre le sponde del Lago di Como, guardando alle classiche città d’arte tanto conosciute e apprezzate dal mercato americano: “Stiamo valutando progetti a lungo termine a Venezia, Roma e Firenze - anticipa il manager -, su proprietà di piccola-media taglia in grado di allinearsi agli altissimi standard del Villa d’Este”. Allo stato attuale il gruppo ha anche in gestione due quattro stelle nel centro di Como e affacciati sul lago: il Palace Hotel e l’Hotel Barchetta Excelsior.


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