Turismo, non per caso

Stefano Crugnola, Agente di viaggi, per passione

Expo: “Tutto ciò che vorresti sapere e non ti hanno ancora detto”

13/03/2015
15:38
Leggi anche: Expo 2015

Premessa operativa: è da un po' che non scrivo, pertanto azzardo a fare un post un po' lungo, sperando che scivoli nella lettura, non per merito del sottoscritto, ma al meno per il tema trattato.

Il titolo del mio post è il titolo dell'incontro al quale ho partecipato, organizzato da Aira, Ada e Hotel Domani con la partecipazione di Giacomo Biraghi, responsabile pr di Expo, il quale ha fornito una colorita quanto chiara esposizione dell'evento Expo, che mi ha fatto vedere questo mega evento sotto una luce completamente diversa, che vorrei condividere con voi, sperando di trasmettervi qualche informazione che non conoscete.

Il primo maggio 2015 aprirà i battenti Expo, e chiuderà il 31 ottobre.
Ma cos'è Expo? Anzi, cosa non è?
Non è una "fiera", nè b2b nè b2c.
Non è una sorta di organizzazione internazionale: non produrrà alcun documento ad esempio sull'alimentazione, nonostante il tema sia "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Le posizioni dei vari Stati non vengono messe a sintesi, non ci sarà alcuna decisione su nulla.
Tutte le attrazioni sono diverse, ogni Stato fà quello che vuole e lo comunica come meglio crede.

Expo Universale è un "format", come il Grande Fratello (di proprietà di Endemol), di proprietà del Bie (Bureau International des Expositions), un'associazione privata composta da circa 160 Stati.
Il Bie il 31 marzo 2008 (ben 7 anni fa'...quando c'erano Prodi come presidente del Consiglio, D’Alema come ministro degli Esteri, Moratti come sindaco di Milano, Formigoni come presidente della Lombardia) ha venduto per circa 1,2 mln di euro all'Italia per poterlo produrre a Milano nel 2015.

Nasce nel 1851 a Londra, fino al 1928 non esisteva un format ma tutti gli Expo erano diversi, anche nella durata; nacque poi il Bie che ha il potere di assegnare il format dell'Expo ad un Paese, creando così gli Expo di seconda generazione (Parigi, Bruxelles, ecc); nel 1988 cambia il format e dal 2000 ad Hannover si entra nella terza generazione, e l'Expo di Milano è il terzo della terza generazione, dopo Hannover (2000), Aichi - Giappone (2015, ma declassato a Expo Internazionale) e Shanghai (2010).

Questo format ha delle caratteristiche precise: è un parco tematico.
Expo fa parte di una famiglia; gli altri membri sono: le Crociere, i Parchi di divertimento e i Casinò.
Tre elementi caratteristici di questo format sono:
- luogo fisico delimitato, accessibile ai visitatori solo con un biglietto in dati orari;
- all'interno ci devono essere centinaia di "attrazioni": un meccanismo composto di tre parti: 20% di coda/attesa + il 60% di gioco/esperienza con visita costretta (l'attrazione deve gestire circa 1000 persone/ora) + 20% parte commerciale: food&beverage e merchandising relativo all'esperienza e al parco in generale;
- devono esserci migliaia di "eventi": è un palinsesto, un calendario di esibizioni che si ripetono a orari fissi, tutti i giorni.
A chi si rivolge il parco tematico? A famiglie con bambini o adulti, ma anche alle scolaresche.

L'elemento distintivo di questo format è che è insostenibile a livello:
- economico, finanziario, ambientale: dura 184 giorni: tutti gli elementi dell'Expo devono essere distrutti dopo tale periodo (infatti solitamente gli ultimi due mesi sono i più affollati, per la sindrome "mostra", che ha una durata limitata);
- gestionale: si è deciso il peggior modo di gestire, il condominio italiano: oltre l'80% delle attrazioni siano gestite da molti proprietari, senza regole, lasciati liberi di gestirsi in autonomia;
- difficile da comunicare: il "tema". Deve essere di interesse mondiale, senza contenuti, senza geografia e politically correct: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", che non vuol dire "alimentazione". Infatti è molto piatto e ognino ci vede quello che vuole, infatti buona parte delle attrazioni non riguardano il cibo...vedrete.

Ci sarà la presenza di cluster temmatici (Riso, Cacao, Caffè) che saranno attrazioni ricche di senso, ma non necessariamente un riferimento all'alimentazione.

Dal punto di vista strutturale, per la prima volta nella storia di Expo, tutti i Paesi "Self Built" (quelli che si costruiscono il padiglione in modo autonomo) avranno l'ingresso del proprio padiglione sulle strade principali, il Cardo e il Decumano; i Paesi in via di sviluppo avranno dei padiglioni posizionati in 9 "cluster tematici": riso, caffè, cacao, cereali e tuberi, frutta e legumi, spezie, Bio-Mediterraneo, Isole, Mare e Cibo, Zone Aride; infine, per la prima volta, ci sarà anche la "società civile" nalla Cascina Triulza.

Expo in euro: investimento complessivo di 3,7 mld di euro, formati da 1,3 mld di fondi pubblici, 1,2 mln per la gestione, coperti per 600 mln dalla vendita dei 24 mln di biglietti (tipoligie varie), 400 mln dagli sponsor e 200 mln tra food&beverage e merchandising e 1,2 mld di investimento complessivo dei Paesi.

Ma l'indotto quanto sarà? In generale la società Expo (con le principali Università milanesi) ha calcolato che sarà di circa 25 mld su 7 anni per tutta l'Italia; relativamente al turismo e agli eventi, sarà di circa 10 mdl di euro (quasi 7 mdl tra 2014 e 2015).

E l'indotto per il turismo...?
Ad oggi ci sono solo delle stime (che forse sono ancor meno affidabili dei sondaggi delle elezioni politiche...) pertanto starei a quello che è emerso dall'associazione dei  direttori di albergo: attualmente c'è forte delusione, rispetto alle aspettative di qualche mese fa': solo il 10% circa delle prenotazioni sono relative all'Expo.
Mancano però quasi due mesì all'inizio dell'evento e poi  altri sei mesi di durata, pertanto voglio essere un "expottimista" dicendo che entriamo adesso nel vivo della questione...speriamo.

La cosa certa è che Expo non risolverà i problemi di volumi del turismo italiano. Sarà al limite un volano, speriamo, che porrà l'Italia al centro dell'attenzione mondiale per metà 2015.

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