Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione

Il profumo di Napoleone

24/02/2015
11:02
 

Il primo marzo 2015 saranno trascorsi esattamente due secoli dallo sbarco di Napoleone a Golfe Juan, in Costa Azzurra.

La Francia sta per celebrare questa ricorrenza con l’uscita di un profumo – il Napoleon 1815, ça va sans dire – commissionato niente meno che allo storico Parfumeur Galimard. Ma quel giorno l’Empereur approdava alle spiagge di Francia in arrivo dall’Elba, di cui fu sovrano per dieci mesi, fino al 26 febbraio 1815, altro bicentenario salutato da due essenze appositamente cesellate dall’impresa artigiana Acqua dell’Elba. Una è dedicata all’imperatore; l’altra alla sorella Paolina, unico membro della famiglia ad avergli fatto visita in quel periodo.

Dietro la nascita di queste fragranze si cela un approfondito studio sul personaggio e sugli effluvi che in natura caratterizzano le terre di provenienza. "L’Elba – spiegano i locali profumieri - è stata per Napoleone qualcosa di più che l’esercizio di un potere temporale: è stata un luogo di intimità, di scoperta, di trasformazione e di rigenerazione". Concetto articolato e complesso, tradotto in un accordo olfattivo di pari levatura: “fresco, marino, aromatico e legnoso; frutto di una sinfonia di note di limone, cedro, mirto e rosmarino, alghe marine, lavanda, ginepro, legno di cipresso, lentisco e muschio di quercia”.

La Costa Azzurra ha replicato condensando in bottiglia aromi di rosa, arancio e violetta, e dando vita a un profumo al contempo maschile e femminile. Un genere, quest’ultimo, che come insegna la storia e come ribadiscono in video i raffinati nasi Galimard, “l’imperatore amò molto, così come amò i profumi, di cui, secondo le testimonianze del suo fedele maggiordomo, portava sempre una bottiglietta infilata nei leggendari gambali”.

Curioso il fatto che in due diversi Paesi si sia scelto di trasformare l’avventura napoleonica - con la sua lunga scia di campi di battaglia e parentesi galanti - in prodotti olfattivi. L’idea porta in sé tracce di garbato romanticismo ma anche di un marketing aggressivo, ampiamente cavalcato da alcuni grossi brand dell’abbigliamento e della tecnologia.

Partendo proprio da questi esempi, potrebbe rivelarsi un esperimento interessante liberare questi effluvi dagli scaffali delle profumerie per diffonderli in brochure, uffici di accoglienza turistica, traghetti e tutto quanto concorra a ricordare velatamente ai turisti il passaggio dell’Empereur.

Richiamando amabilmente il passato. E pilotando astutamente il desiderio di riviverlo.

twitter @paolaviron


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