Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione

UniTourism: il volto giovane del turismo

21/01/2020
09:33
 

Di carne al fuoco ne è stata messa parecchia al raduno torinese di inizio anno della rete European Cities Marketing*. E ovviamente la discussione ha trovato tutti d’accordo sul fatto che da qui al 2030 il marketing turistico urbano dovrà necessariamente – e davvero molto seriamente - essere organizzato sulla base di strategie inclusive e ambientali di lungo respiro e di ampia visione. Per capirci, l’auspicio di Nanna Thusgaard, Senior Sustainability Manager Wonderful Copenhagen è lavorare a “una crescita a beneficio della città e dei suoi abitanti”. Il segreto starà insomma, secondo Norbert Kettner, managing director Vienna Tourist Board, nel rovesciare l’usuale paradigma domandandosi “non cosa può fare la città per i turisti, ma cosa possono fare i turisti per la città”.

Ecco allora emergere una nicchia di utenza fino ad ora misconosciuta e trascurata: gli studenti universitari fuori sede. Una nuova tipologia di ‘consumatore di prodotti turistici’ di livello culturale medio-alto, potente veicolatore del passaparola nonché capace di calamitare sulla città un buon numero di nuovi ‘visitatori aggregati’ per ragioni di famiglia, affinità elettive, amore. In concreto: fidanzati, genitori, amici d’infanzia, parenti vari che approfittano della visita al beneamato per darsi anche un’occhiata attorno.

In questi ultimi anni sono in effetti molte le città d’Europa che hanno ripreso vigore grazie agli studenti impegnati nei programmi Erasmus o nei corsi fuori sede. Questi giovanissimi temporanei visitatori hanno restituito ossigeno al territorio alimentandone caffetterie, cinema, teatri, musei e biblioteche, spazi di ristorazione e tutto l’indotto del commercio e dei trasporti ‘puliti’: metropolitane, tram, car e bike sharing, monopattini. “È necessario fare rete con l’Università e in generale con tutto il tessuto territoriale”, raccomanda Pier Paolo Mariotti, Direttore ECM. Vienna lo sta ampiamente facendo, come lo stesso Kettner ha testimoniato, citando orgogliosamente al proprio attivo una popolazione di 200mila studenti. “Non dimentichiamo inoltre – ha detto - che le Università portano in città convegni importanti ma al contempo sostenibili per numero di persone da gestire sia dal punto di vista dell’ospitalità alberghiera che dei trasporti”.
Gli studenti infine possono essere efficacissimi ambasciatori del territorio. Anche a lunga cadenza.

Una volta conclusa l’avventura accademica restano infatti depositari di profonde esperienze che sapranno restituire in modo spontaneo e autentico nei racconti del loro vissuto. Dopotutto, come insegna il noto paesologo Franco Arminio, i luoghi di cui si si può davvero innamorare sono quelli ancorati alla narrazione viva e reale degli abitanti.

Un concetto pragmaticamente ben sintetizzato sul palco torinese da Roger Carter, direttore del Comitato di Esperti della World Tourism Cities Federation: “Experiences produce memory – ha ricordato alla folta platea - and memory bring back people”.

*European Cities Marketing (ECM) è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro creata per migliorare la competitività e le prestazioni delle principali città d’Europa. Turismo Torino, organizzatore dell'evento, è membro di ECM da quasi 20 anni.


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