Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione

Obiettivo ambiente. I passi della politica e l’accesso ai finanziamenti UE

21/02/2022
10:11
 

Alla fine è successo, nel disinteresse quasi generale. Nonostante il prezzo altissimo che quotidianamente paghiamo a causa del nostro disinteresse per la qualità di aria, acque e terre che ci circondano, è passata via così. In un battito di ciglia. L'8 febbraio la Camera dei deputati ha approvato definitivamente la proposta di legge di revisione costituzionale volta ad inserire la tutela dell'ambiente tra i princìpi fondamentali della Costituzione. Una faccenda seria.
Molto bene – staranno pensando molti operatori del turismo - ma in questo momento abbiamo altro a cui pensare. Replica prevedibile e anche comprensibile, ma solo fino a un certo punto. Perché volendola buttare sul cinico, il tema ambientale sarà imprescindibile per quanti aspirino ai molti finanziamenti che l’Unione Europea ha in serbo per il settore dei viaggi e della cultura. Più avanti ne indicherò alcuni, frutto di una rapida selezione tra i tanti indicati nel volume “L’Europa per il Turismo”, pubblicazione istituzionale realizzata su iniziativa della delegazione italiana del Gruppo PPE al Parlamento europeo.
Ma vediamo intanto cos’è accaduto in Italia, dove in Costituzione è stato introdotto un nuovo comma al molto citato (e assai meno onorato) articolo 9, non più circoscritto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, ma allargato ora – cito da fonti istituzionali - alla “tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni”. Un’integrazione sostanziale, che si riverbera sull'articolo 41 il cui secondo comma è stato modificato stabilendo che – cito ancora testualmente – “l'iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all'ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana”. Una seconda modifica investe il terzo comma dell'articolo 41, “riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l'attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali”.
Imprese e territori, insomma, dovranno d’ora in poi imparare a fare seriamente i conti con questi dettami. I quali riecheggiano fortissimi nei Programmi che danno accesso agli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Unione Europea da qui al 2027. “Una disponibilità di risorse senza precedenti”, scrivono i curatori de “L’Europa per il Turismo”, ma anche un banco di prova per regioni, enti locali, associazioni, imprese e cittadini che dovranno dimostrare di saperne trarre vantaggio.
Ma come orientarsi nella selva delle molte opportunità? Il libro è nato per chiarirlo e per ciascun capitolo rimanda a un QR Code di approfondimento.
Qui un rapido sunto dei Programmi che gli autori reputano indicati anche per finanziare le attività turistiche.
- Programma InvestEU: budget 10,28 mld di euro destinati a infrastrutture sostenibili, ricerca, innovazione e digitalizzazione.
- Struttura di Recupero e Resilienza: 723 mld di euro mirati alla formazione di imprenditori e manager del turismo a sostegno della transizione verde e digitale.
- Europa Creativa: 2,53 mld di euro utilizzabili per la creazione audiovisivi per il settore turistico e culturale.
- Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura: 6,11 mld di euro destinabili a progetti innovativi legati all’ecoturismo, pescaturismo, ristorazione di pesce, immersioni.
- Programma Life per l’Ambiente e per il Clima: 5,43 mld di euro utilizzabili per la creazione di rifugi di montagna sostenibili a emissioni 0 e autonomi sotto il profilo energetico.

Il volume ne segnala altri ancora. Tutti interessanti e cospicui, indubbiamente degni di seria considerazione. Ma non senza prima aver costruito una solida strategia. E non - come i curatori stessi ricordano – senza avere elaborato una visione di sviluppo territoriale complessiva e inclusiva. La ricetta d’altra parte non è nuova: “fatigate per il vostro interesse e se potete, e quanto potete, studiatevi di far gli altri felici”, raccomandava già nel lontano Settecento l’economista Antonio Genovesi. E questa volta bisognerebbe crederci. Davvero.

A breve il volume “L’Europa per il Turismo” verrà presentato in un ciclo di incontri che toccheranno varie località italiane.


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