Dalla Mongolia all'Uzbekistan, il viaggio secondo Enrico Lucci

di Paola Trotta
06/10/2017
08:33
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Che sia a Mediaset o in Rai, il suo stile simpatico, ironicamente pungente e irriverente non risparmia davvero nessuno, da capi di Stato a personaggi scomodi. È Enrico Lucci, l'uomo capace di tenere sempre bene in equilibrio giornalismo e show e che dopo vent'anni, nel 2016, ha lasciato 'Le Iene' per passare in Rai.

Qui conduce con Valentina Petrini la trasmissione di prima serata di Rai 2 'Nemo-Nessuno escluso', il programma di informazione e intrattenimento, che indaga la realtà attraverso le storie, mettendo i protagonisti al centro del racconto, senza mediazioni firmato da Alessandro Sortino.

A TTG racconta di essere un viaggiatore esperienziale, uno spirito avventuriero lontano dalle mete di massa, alla ricerca di luoghi che lascino un segno.

Quali sono i suoi prossimi progetti lavorativi?
Dopo la fine della conduzione della trasmissione 'Nemo-Nessuno escluso' vorrei viaggiare.

Che tipo di viaggiatore è?
Sono un viaggiatore che si può sintetizzare così: non voglio andare dove c'è qualcuno che si occupa del mio relax, viaggio nella normalità, non dormo in una caverna, ma neppure nell'extra lusso. Non amo la parola relax abbinata alle vacanze perché vuol dire che il resto della tua vita la passi in maniera orribile e che ti serve relax e anche di chi te lo organizza.

Quindi è un viaggiatore più fai da te o si fa consigliare dall'agenzia di viaggi?
Mi piace essere consigliato, ma in genere prevale il mio istinto fai da te. Prendo le guide di viaggio e i libri Lonely Planet e vado in giro per il mondo all'avventura.

Il suo ultimo viaggio dove è stato?
Sono stato in Sudafrica, avevo nel cuore la Namibia e poi ho fatto la Mongolia. Luoghi meravigliosi.

E il prossimo viaggio dove sarà?

In Kazakistan perché sono stato in Uzbekistan ed è un Paese incantevole, affascinante, bellissimo. I miei viaggi insomma, non sono le solite mete di mare che attirano tutti. È ovvio che mi piace il mare, la pace, il paesaggio, ma lo vivo più come meta di passaggio, dove fare tappa, non lo intendo come un viaggio specifico fatto solo di acqua. Amo i luoghi che mi lasciano qualcosa.

Quindi per lei qual è l'essenza del viaggio?
La cosa bella, che mi piace di un viaggio, è che mi ritrovo a casa anche in un luogo che per me era completamente sconosciuto fino a una settimana prima. I viaggi servono ad arricchire l'anima oltre che la conoscenza, a toccare alcune corde e lasciare un segno a livello esperienziale ed emozionale. Altrimenti che si viaggia a fare!

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