Chiara Iezzi: l'attrice stregata da Torino

di Paola Trotta
07/09/2018
08:33
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Dalla musica al cinema ha calcato tanti palchi, l'ultimo quello del 75° Festival del Cinema di Venezia. È l'eclettica Chiara Iezzi, che dopo un periodo di successo nel mondo discografico si è focalizzata da anni nella sua grande passione: la recitazione.

A Venezia ha presentato l'uscita del dvd delfilm 'The Broken Key' di Louis Nero, distribuito dalla Cecchi Gori group e girato a Torino. A TTG racconta il suo amore per i viaggi tra relax e avventura mettendo in lista Vietnam, Cambogia e Alaska tra le sue prossime mete e portando nel cuore le Seychelles, luogo della sua rinascita.

A Torino ha fatto la turista tra un ciak e l'altro?
Abbiamo girato nel Museo Egizio, un luogo magnifico ed all'atmosfera incredibile. Sono stata tante volte a Torino e durante le riprese purtroppo non ho potuto fare la turista, ma ci tornerò con più calma. Mi piacerebbe vederla di notte, ha un'atmosfera mistica e tornerò perché è una perla dell'Italia.

Che tipo di viaggiatrice è?
Dipende dal momento, a volte preferisco il totale relax, silenzio, rumore del mare o anche in montagna e altre volte fare e vedere qualcosa di diverso. Quando non ho tempo per organizzarmi, cerco di abbinare il lavoro alla vacanza.

Cos'è il viaggio per lei e quale la sua prossima meta?
Il viaggio ti fa sentire diverso, ti lascia sempre qualcosa e ti fa conoscere nuova gente. In passato lo facevo molto più spesso, ma vivendo tra Milano e Los Angeles il tempo è sempre poco, ma vorrei vedere il Vietnam o la Cambogia, la vegetazione e i loro templi mi affascinano.

Come sceglie i suoi viaggi?
Do una prima occhiata su internet e per gli hotel mi faccio ispirare dal design, dalle foto e soprattutto dall'ubicazione. Non mi importa tanto il superlusso, tranne se ci sono servizi particolari.

Le vacanze estive dove le ha passate?
Non le ho fatte per via del lavoro, però per la prossima estate sceglierei l'Alaska.

Il viaggio che le è rimasto nel cuore?
Le Seychelles, perché attraversavo un periodo particolare della mia vita, era un momento di crisi intensa e avevo bisogno di rinnovare qualcosa della mia interiorità e stare lì in quel paesaggio mi ha riempito. Era nel '98 è stato come una 'sliding door'.

Che rapporto ha con le valigie?
Non le amo molto pesanti, cerco di prendere un bagaglio a mano e una valigia media e organizzare il tutto mettendo pochi vestiti. L'oggetto che non può mancare è un libro. 

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