Francesco Pannofino, l'uomo con la valigia

di Paola Trotta
22/11/2019
08:33
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Veterano del doppiaggio dalla voce inconfondibile, attore, cantante. Francesco Pannofino, talentuoso artista in tutti i campi, vive un periodo professionale intensissimo, tra cinema, tv e teatro. Tra i tanti impegni lavorativi recentemente lo abbiamo visto come cantante tra i protagonisti dell'ultima edizione di "Tale e Quale Show", in tv su Rai 1 nella fiction "Enrico Piaggio. Un sogno italiano" e nel doppiaggio la sua voce sbarca su Netflix nel primo lungometraggio d'animazione "Klaus", mentre presto sarà a teatro nella versione teatrale di "Mine Vaganti". 

A TTG racconta che la valigia fa parte di lui. Amante delle vacanze relax, rigorosamente organizzate dall'agenzia di viaggi, è grazie ad un film girato a Cuba che si è innamorato dell'Avana, città che porta nel cuore; e ora sogna di volare in Polinesia alla scoperta del paradiso terrestre.

Quando non viaggia per lavoro che genere di viaggiatore è?
Viaggio tanto per lavoro, quindi quando parto per una vacanza preferisco viaggiare comodo e in relax, decisamente non all'avventura.

Il viaggio più bello della sua vita e la città che porta nel cuore?
Il ricordo del viaggio più bello che ho è Cuba, dove ho girato un film nel 2012 e grazie al quale sono stato un mese all'Avana. Una città meravigliosa che porto nel cuore.

Mentre qual è il viaggio dei suoi sogni?
Nella mia vita prima o poi vorrei andare in Polinesia, mi incuriosisce e ne sento parlare tanto da chi c'è stato come un paradiso terrestre. È da provare di persona.

I viaggi se li organizza da solo o anche con l'aiuto dell'agenzia di viaggi?
No, non mi organizzo i viaggi da solo preferisco appoggiarmi a una buona agenzia di viaggi.

Cosa non può mai mancare nella sua valigia?
Nella valigia, a parte le cose fondamentali che servono a tutti, non possono mai mancare almeno due libri e il carica batteria del telefono.

E che rapporto ha con le valigie?
Con le valigie non ho un rapporto né d'amore né di odio. Quando viaggio in aereo, se posso cerco di muovermi con il bagaglio a mano per non dover attendere la riconsegna della valigia che in genere è lunga, però poi viaggiando anche tanto per lavoro ormai mi sono un po' abituato a tutto: diciamo che la valigia è una parte di me.

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