Luca Abete: “Dopo Striscia la Notizia, viaggiare è la mia grande passione”

di Paola Trotta
29/03/2022
13:45
 

Luca Abete, storico inviato di Striscia la Notizia, porta in giro per l’Italia da 8 anni il tour motivazionale #NonCiFermaNessuno incontrando giovani studenti universitari. Un impegno di forte impatto ed importante risvolto sociale che quest’anno ha come claim ‘La scoperta della Serendipità’. È un viaggiatore doc con pronta la lista delle sue prossime mete.

Dopo lo stop pandemico si ritorna a viaggiare. Quali mete ha in lista?
Viaggiare è la mia grande passione. La pandemia mi ha limitato tantissimo e non vedo l’ora di ripartire! Adoro Cuba e vorrei tornarci per visitare la zona meridionale che non ho ancora visto. Il Giappone mi affascina e vorrei ammirare la fioritura dei ciliegi in primavera. Sono un grande appassionato di mercatini e sarebbe bello visitare quelli indiani, vietnamiti e di altri paesi asiatici o sudamericani. Poi, sono convinto del fatto che noi italiani abbiamo la fortuna di avere tante cose meravigliose a portata di mano: viaggiare è una dimensione mentale che può regalare emozioni anche senza dover percorrere migliaia di chilometri.

Quando non viaggia per lavoro che viaggiatore è?
I miei genitori mi hanno abituato a viaggiare fin da piccolo. Le prime vacanze erano in roulotte, poi abbiamo girato tanto in camper, visitando l’Italia, la Francia, la Spagna, la Corsica. Oggi mi piace alternare le esperienze: un resort all inclusive per rilassarmi nei periodi di maggiore stress oppure un bel tour all’avventura per esplorare luoghi che non conosco lontani dalla solita routine. Adoro stare tra la gente del posto, mangiare nei posti non turistici, le spiagge solitarie. Ho un amico, consulente di viaggi, Vito, che da una vita mi supporta nell’organizzazione in grandi linee dei miei viaggi che poi gestisco in autonomia sul posto.

Quali viaggi le sono rimasti nel cuore?
Credo che ci siano luoghi che difficilmente dimenticherò. Sono stato tante volte a New York e ogni volta è come se fosse la prima. Le cascate del Niagara mi hanno emozionato. Poi ci sono i musicisti nelle vie de L’Avana, il viaggio in treno a vapore in Sri Lanka, le altalene sulle risaie terrazzate di Bali, le onde sulle quali surfare alla Hawaii, le feste nel quartiere Pelourinho a Salvador de Bahia e scivolare dalle dune del deserto di Merzouga in Marocco.

Che rapporto ha con le valigie?
Ne ho fatte e disfatte tantissime nella mia vita, ma ancora devo capire come riuscire a farle senza impiegare ore. La verità è che sono metodico e scientifico nella distribuzione degli spazi. Riesco a fare un tetris perfetto che sfiora il capolavoro artistico. Porto di solito lo stretto necessario e lascio sempre un po’ di vuoto da riempire poi di cose comprate sul posto.


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