Whatsup

Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter

Cerchi lavoro e ti han bocciato al colloquio di selezione? Ecco come reagire nel modo giusto

21/03/2023
09:46
 

Le aziende cercano personale e non lo trovano, e viceversa. Ma che succede quando ti sei candidato/a, hai sostenuto il colloquio di lavoro (o più di uno), ti han detto che quasi sicuramente il posto era tuo... e poi hanno scelto un altro/a?! Non serve arrabbiarsi e/o cadere in depressione, ma imparare la lezione.

Questo è il quarto e ultimo capitolo di una “miniserie” iniziata con “Cerchi lavoro e sei un dirigente? Cv e cover letter devi compilarli lo stesso” , proseguita con “Cerchi lavoro e sei arrivato al colloquio? Ecco 5 modi che hai per farlo fallire” e con “Cerchi lavoro e hai un profilo personale su LinkedIn? Ecco cosa NON fare!”.

Premessa: perché - quando eri lì lì per essere preso - ti han bocciato? Elenco i motivi più comuni, non necessariamente in ordine di importanza: perché un altro candidato era più adatto di te, costa meno e/o abita più vicino alla sede di lavoro. Perché sei una donna e cercano un uomo, perché hai 35 anni e vogliono uno giovane, perché hai studiato troppo e lavorato poco. Ma anche perché hai sbagliato il colloquio, eri vestito male o al reclutatore ricordavi la fidanzata che lo ha mollato.

Quindi, in primo luogo, inutile prendersela troppo: bisogna essere sportivi, stavolta è andata male, la prossima andrà meglio. Una buona abitudine, che pochissimi coltivano, è mandare a chi ti ha selezionato un messaggio del genere: “La ringrazio per il feedback anche se negativo, comprendo di non essere esattamente quello che cercate. La ringrazio comunque per avermi voluto incontrare e proporre al Suo cliente; aver stuzzicato la Sua curiosità e non aver disatteso le Sue aspettative è già motivo di soddisfazione per me”. Testuale, ricevuto pochi giorni fa da Andrea, candidato bolognese che avevo, come head-hunter, selezionato. Cosa ci ha guadagnato? La mia stima imperitura, la prossima volta che cercherò un profilo coerente col suo sarà il primo candidato che contatterò.

Al contrario di Andrea, ecco come reagiscono quelli che le sbagliano tutte:
- si arrabbiano e/o cadono in depressione
- neanche ti ringraziano per avergli dato una chance
- pensano che ci sia un trucco dietro
- si lamentano sui social che tanto fanno carriera solo i raccomandati e gli amici degli amici
- parlano male dell’azienda, dell’head-hunter e – se il colloquio l’han fatto a Bologna – anche di Bologna e dei bolognesi.

Ovvero, solito atteggiamento da hater su FB: “Non sono io che sono sbagliato, è il mondo che non mi capisce e io gliela faccio pagare!”. Questa gente un posto non lo troverà facilmente.

Poi, non c’è limite al peggio: “Visto che non mi avete scelto, ma costretto a venire a Bologna per il colloquio, mi attendo il rimborso della benzina, e pure del parcheggio”. Testuale, anche questo, storia di pochi giorni fa. Vergogna. Cosa si merita uno così?!

Quello che sta succedendo negli USA coi licenziamenti di massa delle Big Tech, da Twitter a Meta/Facebook: a cacciarti non è una persona, ma un algoritmo, che non solo ti spia, ti controlla, ti valuta e condiziona il tuo stipendio, i tuoi bonus e le tue ferie. Ma suggerisce alle Risorse Umane chi prendere e chi lasciare, chi promuovere e chi  spostare. E pure chi mettere alla porta. Con un Whatsapp.


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori