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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter

Con o senza la Venere influencer, ecco perché l’Italia sarà invasa dai turisti stranieri

11/05/2023
15:09
 

Istat le indica come “presenze dei clienti negli esercizi ricettivi italiani”: 437 milioni nel 2019 (record storico), crollate a 289 milioni nel 2021, risalite impetuosamente a 403 milioni nel 2022, stimate in oltre 440 milioni quest’anno. Il 2023 sarà quindi il nuovo anno record del turismo in Italia: lo certifica l’Istituto Centrale di Statistica in audizione presso la Commissione Turismo della Camera dei Deputati, il 10 maggio 2023. Numeri, veri e pesanti, quindi. Non parole, anche se ovviamente c’è chi se ne prende il merito.

In più, se il turismo inbound (“la clientela residente all’estero”, come la indica Istat, che poi sarebbe il nostro incoming) era sceso al 48,6% nel 2022, rispetto al 51,4% degli italiani, nel 2023 gli stranieri torneranno essere più numerosi degli italiani. Come nel 2019, quando ci fu il sorpasso: 50,5% contro il 49,5% domestico. Ancora, Istat certifica che l’Italia si colloca al secondo posto tra i paesi dell’Ue, seconda solo alla Spagna, per numero di presenze straniere. E infine solo la Spagna riceve più stranieri di noi, in percentuale, mentre Francia e Germania arrancano molto dietro.

Annoiati da questo pistolotto statistico? Mal ve ne incolse, perché se ne traggono due conclusioni. Il Bel Paese sarà letteralmente invaso da torme di turisti stranieri, questo e negli anni a venire. Secondo, col risibile budget da 9 milioni di euro (4 per il web, profilo Instagram venereitalia23 e www.italia.it; 5 per la promozione in aeroporti e stazioni nel mondo) l’impatto che la Venere influencer avrà sui numeri di cui sopra è semplicemente basso.

Riporto cinque delle innumerevoli ragioni per le quali l’Italia sarà invasa dagli stranieri (e se lo merita):

1. L’Italia è in cima alla lista dei desideri di 8 miliardi di terrestri. La campagna della Venere sarà declinata in Usa, Centro e Sud America, Cina e India, Sud-Est Asiatico e Australia, ovvero nelle aree che alimentano maggiormente il nostro incoming. Stanno lì coloro che non vedono l’ora di tornare a viaggiare in Europa, e quindi in Italia. Cinesi in primis, ma vale per tutti. Overtourism: quello è il problema.

2. Siamo uno dei Paesi più sicuri al mondo. Istat e Censis lo certificano da anni, a dispetto di media e social (che alimentano la sensazione opposta). Tutti i reati contro la persona sono in calo; a parte i dintorni delle stazioni ferroviarie (purtroppo) i centri storici di Firenze e Roma, Venezia e Milano sono frequentabili senza particolare apprensione. Se poi vai in giro con un Rolex da 20.000 euro e te lo strappano a forza, peggio per te.

3. Abbiamo imparato a gestire gli eventi epocali. Ne cito solo due, entrambi a Roma. A settembre la più importante manifestazione golfistica al mondo, la Ryder Cup, accoglierà 300mila spettatori, con una media di circa 50mila ingressi quotidiani al Marco Simone Golf Club. Il golf ha l’indotto più alto spendente di tutti gli sport non professionistici. La Santa Sede ha appena presentato il Giubileo 2025, con l’inno ufficiale e il sito dedicato www.iubilaeuum2025.va: attesi 32 milioni di pellegrini. Inevitabili sprechi e polemiche, ma Roma sarà per un anno il centro del mondo, per un miliardo e 400 milioni di cattolici. Infine, Roma si candida a Expo Universale 2030: la lezione di Expo 2015, che ha rivoluzionato Milano, è servita.

4. Viaggiare e dormire, mangiare e bere costa poco. Un Roma-Milano, con Italo, si trova a € 19.90, se acquistato con un mese di anticipo. Un Londra Edimburgo in treno, sempre un mese prima, stessa distanza, parte da 85 sterline. Da noi il caffè al bar costa ancora € 1 (magari in centro € 1,20). Da Starbucks - anche a Milano, non a Seattle - un double costa € 2,80. La schiacciata ripiena (“Bada come la fuma!” della star dei social Tommy Mazzanti) all’Antico Vinaio di Milano costa 7 euro (15 a New York, stesso brand stessi ingredienti). Sempre a New York, il pastrami sandwich da Kat’s Delicatessen (recensito dall’influencer da un milione di follower Nicolò Balini) costa 22 dollari. Roma e Firenze hanno più attrattive di Londra e Hong Kong, e costano la metà.

5. Accogliamo gli ospiti con calore e simpatia. In generale, e salvo rare eccezioni. Avete mai provato a prendere un taxi a Manhattan?


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