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È la nascita di una destinazione quella che si osserva dai banconi delle agenzie di viaggi guardando al Madagascar.
“I clienti hanno iniziato a richiedere questo Paese, ne sono affascinati” dice Anna Sola, addetta vendite di Mamatours a Napoli, e la chiave che ha aperto questo scrigno è stata “l’introduzione, da due anni a questa parte, di una serie di rotazioni charter su Nosy be - spiega Sara Moretti, responsabile di prodotto per Darwin Viaggi a Roma - che hanno reso più semplice raggiungere il Paese”.
“Sicuramente la programmazione charter ha spinto la destinazione - dice Francesca Molteni, titolare di MMX Travel a Milano -, ma è anche evidente che, grazie a questi collegamenti diretti, tutte le richieste finiscono per concentrarsi su Nosy be” trascurando quella che è la scoperta del resto del Paese. “Eppure il Madagascar è l’ideale per poter proporre qualcosa di nuovo - dice Maurizio De Mattia, addetto vendite di Angolo Giro a Lucca -. Permette di creare un viaggio originale, fuori dalle solite destinazioni magari un po’ troppo inflazionate”.
Perché se è vero che i charter hanno concentrato il traffico verso Nosy be, è anche vero che grazie a questo sono aumentati gli investimenti del tour operating italiano e, con questi, è cresciuto il livello qualitativo e di servizio del ricettivo. “Ora ci sono parecchi operatori che hanno messo in programma il Madagascar - osserva Fabiola Quattrociocchi, addetta vendite di Rancla Travel a Roma - e in effetti può essere davvero un prodotto nuovo”. Sulla qualità delle strutture, poi, non si discute: “Lo standard è molto buono - dice Molteni di MMX Travel a Milano - e in ogni caso, si scelgono strutture come minimo a 4 stelle per garantire la qualità”.
Perché gli agenti di viaggi cercano, in questa destinazione, innanzitutto la sicurezza. “È necessario lavorare con operatori affidabili - dice senza mezzi termini Lara Vidale, addetta vendite di Prenotatur a Vicenza - soprattutto se al soggiorno in villaggio si abbina un tour nel Paese”.
