Una piccola fee aggiuntiva o, in alternativa, nessuno sconto. I pagamenti elettronici spingono gli agenti a mettere in azione alcune contromosse per non vedere troppo assottigliati i propri margini.
Quando infatti un cliente acquista un viaggio con carta o bancomat, la banca pretende il pagamento di una commissione, a volte abbastanza elevata. “A chi paga con questi sistemi chiedo l'1 per cento in più dell'importo della prenotazione - fa sapere Silvia Capradossi, titolare di Emozionando Viaggi a Roma -. Naturalmente, prima di avviare la pratica avviso il cliente di questa piccola fee aggiuntiva”.
Per un periodo facevano così anche alla Tasin Viaggi di Trento, ma “avendo molta clientela etnica, perdevo un sacco di tempo a disquisire - spiega il titolare Giorgio Cascone -. Allora ho smesso di applicare qualsiasi tipo di rincaro e ho trattato delle condizioni migliori con la banca”.
Sono riuscite a strappare buoni contratti con gli istituti di credito pure Walkabout di Parma e la Vvs Viaggi di Padova, mentre la perugina Grifo Viaggi non applica alcun tipo di sconto "a chi compra con carta o bancomat - chiarisce il titolare Luciano Carlicchi -. A loro chiediamo di pagare l'intero costo del biglietto, anche i centesimi, senza alcun tipo di arrotondamento".
Daniele Marucco
