Questione passaporti
Lo scandalo italiano

22/02/2024
10:51
 

“Si sta violando un diritto costituzionale alla mobilità e discriminando i cittadini in base al loro luogo di residenza” dice Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet.

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“In un’era in cui si parla di digitalizzazione e intelligenza artificiale è paradossale metterci due anni per risolvere un problema che in tutti gli altri Paesi europei non esiste” gli fa eco Domenico Pellegrino, presidente Aidit Confindustria.

Tuonano le associazioni di categoria del turismo, e a ragion veduta, per le lungaggini che continuano a impedire ai cittadini di poter ottenere o rinnovare il passaporto in tempi normali.

Malgrado i servizi giornalistici, gli scandali su truffe ai danni dei cittadini, gli appelli per trovare una soluzione alla burocrazia, i tempi di rilascio o rinnovo del passaporto a due anni dall’uscita dall’emergenza Covid rimangono inaccettabili.

Così, i presidenti delle associazioni hanno di nuovo scritto al ministro Piantedosi di intervenire per tutelare il diritto degli italiani di viaggiare e a difesa degli imprenditori del comparto che continuano a perdere fatturato a causa della burocrazia.

“Ci vantiamo di avere il passaporto più forte del mondo, peccato che sia una chimera riceverlo a causa della complessità e delle tempistiche per fissare un semplice appuntamento” attacca Franco Gattinoni, presidente Fto, Federazione turismo organizzato di Confcommercio. E non solo. Il turismo fa la conta dei danni: “Il mondo del Travel – dice Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi – ha bisogno di velocità e fluidità e non può essere frenato da intoppi burocratici che lo costringono a subire danni ingenti direttamente causati dallo Stato”.

Secondo una stima effettuata, i tempi lunghi o lunghissimi per ottenere o rinnovare un passaporto hanno, infatti, mandato in fumo nel biennio 2022-2023 167mila viaggi internazionali per un giro d'affari di 300 milioni di euro.

“Siamo un settore di microimprese a conduzione prevalentemente femminile – sottolinea Enrica Montanucci, presidente Maavi -, con altissimo tasso di occupazione di donne e dover perdere opportunità di lavoro per una burocrazia incomprensibile non è più tollerabile”.  

Anche la soluzione ‘Polis’, che riguarda esclusivamente i Comuni con meno di 15mila abitanti, rischia di essere un’ulteriore comunicazione priva di efficacia reale e rappresentare solo una proroga di questa agonia legata alla Pubblica amministrazione.

“Gli italiani sono costretti a giocare quotidianamente con la lotteria degli appuntamenti per ottenere il passaporto – conclude Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confersercenti -. In questo caso non si vince niente, ma perdiamo come sistema Paese”. C. P.


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