Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia

Letterina a Michael O'Leary e alla sua Ryanair

11/07/2014
09:49
Leggi anche: Ryanair, michael O'Leary

Caro Michael ti scrivo,

e confesso subito che la cosa mi suona davvero strana. In questi ultimi anni ho scritto infatti una tale quantità di articoli su di te e Ryanair che solo Alitalia ti sta davanti nella classifica. Ma se va avanti così arriverà il tuo sorpasso, come hai promesso di farlo anche a livello di passeggeri.

Prima di procedere al tema della mia lettera, voglio farti una confessione: ho volato su un tuo (tuo si fa per dire, ma… insomma, mi hai capito) aereo una volta sola diversi anni fa e non è stata una bella esperienza. Non tanto in volo, anche se il salasso per il panino è stato impressionante, quanto in aeroporto a Londra, dove ho dovuto trafficare come un pazzo per far stare tutto nel trolley incrociando le dita che i millimetri fossero corretti. E dove ho vissuto alcuni minuti di vero terrore quando mi sono accorto che la carta d’imbarco non era più nella tasca: già mi vedevo il dito puntato degli addetti Ryanair e il gran rifiuto all’imbarco, la notte in aeroporto ecc. finché fortuna ha voluto che nel posto esatto in cui avevo scelto il regalino da portare ai miei figli stazionava la carta d’imbarco.

Sembra siano passati anni luce, considerando tutti i passi avanti che hai fatto fare alla tua compagnia affinché diventasse friendly, consentendo alle signore di sfoggiare con orgoglio la propria borsetta in aeroporto prima e in aereo dopo; bussare alla porta di agenzie di viaggi e tour operator, allungare il braccio alla ricerca di una stretta di mano amichevole al grido di: “Let’s do business together”; togliere i flag da ogni casellina che si traducesse in una fee non richiesta. Ah sì, hai anche promesso di portarmi a New York con 10 euro: se è vero sarà il mio secondo volo con i tuoi aerei, lo giuro (poi mi sveno per i bagagli, ma questo è un problema mio).

Ora sono curioso di vedere cosa succederà questa estate negli aeroporti, quando si vedevano orde di passeggeri vestiti a 4 strati nonostante i 40 gradi pur di non dovere pagare un supplemento bagagli oppure uomini e donne saltare sul trolley nel tentativo di chiuderli. Per non parlare dei tentativi di corruzione di gente per bene che improvvisamente si scopre privo della stampa del check in online.

Spero che tu ce la possa fare a passare indenne da titoli a 4 colonne su lamentele di famiglie tartassate, crisi di pianto, risse eccetera. In fondo un po’ te lo meriti. E poi aspetteremo con ansia il 2015: arriva Wings, una Lufthansa low cost, che ti farà concorrenza, anche sul lungo raggio. Non tanto per i risultati: ma per sentire cosa riuscirai a dire in proposito. Di solito sei esilarante.

Buona estate e dacci le ultime sui viaggi aerei in piedi.

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