La richiesta del comparto dopo l'Egitto: più tutele per le imprese

27/09/2013
14:52
Leggi anche: Egitto, Farnesina, fiavet

Tutelare maggiormente gli operatori del turismo nei casi di emergenza e fare più sistema: è questo l'invito univoco lanciato dalla filiera del turismo
italiano per superare la questione Egitto.

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Lo sconsiglio della Farnesina continua a far discutere di sè e a suscitare
polemiche, ma anche prese di coscienza che, seppure tardive, gettano le
basi per le prossime mosse. "Il consumatore è stato ampiamente tutelato ma le imprese no - tuona Andrea Costanzo, componente della giunta nazionale Fiavet, nel convegno che si è tenuto a No Frills -: per questo stiamo ragionando seriamente come associazione perchè ci sono lacune legislative da colmare". Fiavet si è riunita con il ministro del Turismo Bray per chiedere l'estensione del fondo di garanzia anche ai casi di instabilità politica e guerra ma, spiega il manager, "è fondamentale che i soldi del fondo vengano utilizzati per chi ha comprato pacchetti organizzati, non possiamo pagare noi anche per il fai da te".

La lezione egiziana è stata recepita anche in casa Livingston: "Probabilmente ci siamo parlati poco finora - commenta il chief commercial
official, Marco D'Ilario -: è dal 2001 che diciamo di fare sistema e non è
ancora successo, quindi da domani lavoriamo insieme sul serio".

Sul fronte dei t.o. è Elisabetta Pavanello, responsabile commerciale di
Swan Tour, a lanciare un appello: "Tutto questo servirà forse ad aprire un
varco per intervenire e modificare il Codice del Turismo".

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