Una marcia che, sebbene rallentata rispetto al progetto iniziale, vuole continuare per portare Air Italy a competere con armi più incisive. Sfruttando anche una rete di alleanze che si sta facendo man mano più consistente.
Il punto della situazione è stato fatto nei giorni scorsi dal chief operating officer Rossen Dimitrov, che ha incontrato le sigle sindacali in rappresentanza dei dipendenti della compagnia. Un incontro che è stato l’occasione anche per avviare la macchina del rinnovo del contratto collettivo.
La situazione economica
Dimitrov, hanno spiegato i sindacati in una nota, ha alzato il velo sull’andamento economico, che segna per il 2018 una perdita pari a 112 milioni di euro. Rosso, ha specificato il manager, derivante in particolare dai costi ereditati dalla precedente gestione e aggravati dalla querelle con Alitalia sulla continuità territoriale.
Gli aerei in arrivo
Altro punto importante lo sviluppo della flotta e anche i questo caso sono emerse le cifre precise della progressione prevista. Il prossimo anno la compagnia salirà a 19 aerei, di cui 7 per il lungo raggio: sei in più rispetto all’anno in corso. In arrivo ci sarebbero quindi nuovi collegamenti, anche se rimane l’incertezza legata al B737 Max. A parte questo Dimitrov ha assicurato che sugli Stati Uniti arriveranno due nuovi collegamenti.
Il piano flotta prevede poi la crescita di sei unità ogni anno per arrivare a una composizione di 14 aerei a lungo raggio e 23 a medio raggio nel 2023. Una progressione che dovrà comunque confrontarsi con la situazione del mercato del trasporto aereo, per il quale le nubi all’orizzonte restano ancora minacciose.
Air Italy traccia la rotta,
più aerei e nuovi voli Usa
07/08/2019
08:45
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