Compagnie aeree e slot:
è scontro tra Iata e Ue

30/09/2022
11:21
 

Un balzo indietro di due anni e mezzo, ma sembra un secolo fa. L'energia non era un problema, il fuel aveva prezzi decisamente inferiori, il trasporto aereo non arrivava da diverse stagioni con i conti in debito d'ossigeno e il personale degli aeroporti era sufficiente a gestire il traffico. Eppure, se non ci saranno interventi, tra un mese esatto il comparto potrebbe dire addio alle regole speciali per i diritti di volo e tornare a fare i conti con la famigerata e temuta legge che, in sostanza, prevede la perdita degli slot per le compagnie che non li utilizzano appieno.

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Il 30 ottobre, come riporta preferente.com, scade infatti l'attuale regolamento che consente ai vettori di mantenere gli slot utilizzati al 64%, tornando alla soglia dell'80% in vigore nell'era pre-Covid. Il tetto era stato abbassato per evitare il moltiplicarsi dei 'voli fantasma', ovvero dei collegamenti operati anche in mancanza di passeggeri con l'unico scopo di non perdere i diritti di volo.

La posizione di Bruxelles
Ma il ritorno alle vecchie regole agita le acque dell'aviazione. La decisione spetta unicamente alla Commissione europea e le compagnie iniziano a temere l'effetto combinato di recessione, aumento del fuel e ritorno alla regola dell'80%.

Però non tutti i vettori vedono la ripresa delle vecchie norme come un problema: alcune low cost la vedono come un'opportunità di sottrarre prezioni slot alle legacy e alle compagnie di bandiera.

La Commissione sembra favorevole a non prorogare ulteriormente la regola del 64%, ma la Iata da settimane bussa alla porta di Bruxelles per avvertire dell'impatto che questa decisione avrebbe sull'economia e sui trasporti.

"La decisione è prematura" ha affermato senza mezzi termini il direttore generale dell'associazione, Willie Walsh. E questo anche per un motivo: molti aeroporti, a causa anche dei noti problemi di personale, non sarebbero pronti a servire nemmeno il 64% dei passeggeri pre-pandemia. Ed è per questo motivo che Walsh chiede un prolungamento delle regole più flessibili, che a suo avviso potrebbero supportare meglio la ripresa.


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