Google è ancora neutrale? Il motore di ricerca sembrerebbe aver perso questa sua caratteristica delle origini per garantire maggiore visibilità ai propri prodotti.
La pensano così Expedia e TripAdvisor che si sono uniti al già cospicuo numero di esposti sullo stesso tema e hanno denunciato Google alla Commissione Europea per abuso di posizione dominante, facendo seguito ad un analogo esposto presentato negli Usa. È la tredicesima denuncia di questo tipo in Europa per Google (ad aprile è attesa la sentenza su un caso simile sollevato da Microsoft e Ciao.com).
Secondo l'accusa Google avrebbe agito da una parte favorendo i propri prodotti nei risultati del suo motore di ricerca (in particolare i nuovi nati a Mountain View: Google Flight Search e Google Hotel Finder). In seconda istanza avrebbe penalizzato i diretti concorrenti facendo perdere loro posizioni nelle serp (search engine page results).
Che Google privilegi i propri risultati è abbastanza semplice da verificare, basta una ricerca: succede nel meteo, nei viaggi, nelle mappe, nelle news, ovunque. Che sia un comportamento illecito è da dimostrare perché nessuno in teoria è obbligato a utilizzare Google. In pratica, però, il 90 per cento delle ricerche passa da lì.
La seconda parte dell'accusa riguarda gli aggiornamenti di Google al suo algoritmo di ricerca: l'ultimo update, denominato Google Panda, ha penalizzato nei risultati di ricerca diversi siti web, classificati da Google come content farm: produttori di contenuti di scarsa qualità.
Da una parte l'aggiornamento dell'algoritmo di ricerca è legittimo e non dovrebbe comunque penalizzare chi ha contenuti validi: viene retrocesso ad esempio chi ha pagine di testo molto brevi e con una prevalenza dei contenuti pubblicitari rispetto ai contenuti per l'utente. Col paradosso che se un sito utilizza Google AdSense si ritrova più indietro rispetto a chi non lo usa.
Dall'altra parte la denuncia punta a dimostrare una condotta fraudolenta di Google nel penalizzare volutamente alcuni player più di altri, e in questo si configurerebbe l'abuso di posizione dominante.
Le risposte di Google sul caso sono state generiche: non hanno visto i contenuti dell'esposto e sono a disposizione di chi conduce le indagini. Intanto è attesa subito dopo Pasqua la sentenza sul caso omologo sollevato da Microsoft lo scorso anno.
Domenico Palladino
Twitter: _Zadig