Alla fine una spina te la trovi sulla lingua.

Mai vista tanta pubblicità in Tv per i vari motori di ricerca per acquisti di voli, hotel, pacchetti vacanza.

“Andare in agenzia viaggi”?  “Roba da turismo retrò”, si diceva in un servizio televisivo andato in onda qualche settimana fa, con diabolica e sospetta coincidenza, ma d’altra parte in un mercato pubblicitario che soffre perché non gratificare inserzionisti così generosi.

Ma la clientela, seppur figlia dell’informatica, ha preso troppe fregature e appare intenzionata a ritornare nelle agenzie di viaggi. Con un’inversione di rotta senza precedenti rispetto alla tendenza e all’esaltazione del fai da te.

Nel servizio, veniva magnificata la convenienza della prenotazione online,
convenienza francamente tutta da dimostrare. I pochi studi sulla materia, soprattutto per quanto riguarda la biglietteria aerea, indicano il contrario o quasi, che la convenienza o quantomeno la pari tariffa in agenzia fisica è garantita almeno 9 volte su 10, senza considerare che l’acquisto in rete (intesa come web) non ti offre la rete (intesa come rete di sicurezza) che una “nostalgica” agenzia di viaggi seppur con tutti i limiti e le differenze tra agenzia e agenzia ti può assicurare. Caro lettore, ti invito qualora ti fosse sfuggito a leggere l’illuminato commento del direttore Remo Vangelista “Finiti nel tritacarne”.

Moltissimi viaggiatori usano, combinandoli, sia il canale web sia il canale agenzia: soprattutto per garantirsi una più completa informazione e per confrontare opinioni diverse. Una realtà che contraddice in parte l’opinione di chi ha sempre visto internet e agenzie di viaggio come acerrimi nemici, ma soltanto come, tutti speriamo, leali avversari.

Adesso tocca a me. Parto per le mie vacanze in dacia anche grazie a Maria, la mia bigliettaia preferita che, come sempre, è rimasta nella statistica del nove volte su dieci.