Dall'estero soluzioni di pochi giorni

di Adriano Lovera
29/05/2015
11:47
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Soggiorni di pochi giorni per gli europei, viaggi più lunghi per gli extracontinentali. Ma soprattutto, fuga dai prezzi eccessivi degli hotel.  

Questa è la tendenza delle prime prenotazioni per Expo che provengono dal mercato estero, che secondo le intenzioni degli organizzatori dovrebbe fruttare almeno tra 5 e 7 milioni di presenze. “Vendiamo soprattutto soluzioni di pochi giorni. I nostri clienti resteranno in città e al massimo si spingeranno per una gita sui laghi, ma per visitare Firenze o Venezia faranno piuttosto un altro viaggio” è il commento condiviso dei tour operator Michelangelo, focalizzato su Germania e Austria, e Voyages Leonard, con sede in Belgio, tra i leader nei mercati di lingua francese.

Diverso il discorso se si guarda agli Stati Uniti. “L’interesse è crescente soprattutto da parte dei newyorkesi, che conoscono bene l’Italia, prenotano in prevalenza online, e scelgono tour di 9 giorni” conferma Maria Luisa Ciccone, responsabile di Made in Uvet(il gruppo ha investito sull'evento acquistando 500mila biglietti), la Dmc Italy del gruppo. Senza fornire dettagli, anche il big Alessandro Rosso Group (2 milioni di biglietti prenotati tramite Best Tours) testimonia moltissime richiesta da Europa, Sud America, Usa e Cina, Paese da cui la società punta a portare a Milano 750mila turisti.

Tutti gli interpellati, però, confermano una tendenza: i clienti stanno attenti ai costi. In pratica, meglio un hotel decentrato, comodo con i mezzi pubblici, piuttosto che un albergo nel cuore del Quadrilatero, ma troppo dispendioso. “Nessuno ha voglia di spendere 200 euro a notte, neppure tra la nostra clientela che in prevalenza è di fascia medio-alta e spesso di tipo corporate” ammettono dal portale Deluxuring.com, che ha sede a Milano e Londra. “Ci risulta, infatti, che diversi alberghi abbiano già iniziato a ribassare le tariffe” dicono ancora dal sito. A livello distributivo, intanto, emergono quali saranno i protagonisti della vendita all’estero. Molti viaggiatori europei prenoteranno in autonomia sia lo spostamento sia il biglietto, quindi i pacchetti funzioneranno soprattutto per i gruppi e per la clientela extra Ue.

Non a caso alcuni grandi gruppi come Tui e Thomas Cook, interpellati da TTG Italia, hanno risposto di non avere a catalogo pacchetti specifici comprendenti l'ingresso all'evento.

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