La storia del Grand Hotel Sitea, l’albergo sempre aperto (per davvero)

di Cristina Peroglio
30/11/2023
15:02
 

Aperti una volta, aperti per sempre.

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C’è una storia che ha il sapore di famiglia, di ospitalità e di antica imprenditoria italiana. Protagonista è il Grand Hotel Sitea, in pieno centro a Torino, in questi giorni in momento di popolarità per l’investimento al Sestriere, dove, nella zona di Grangesises, ha messo sul mercato due chalet con servizio 5 stelle, un unicum per l’area.

A raccontarla è Federico Buratti, a.d. Seat Spa, la società proprietaria del Sitea.

Si va con la memoria al triste periodo del Covid, in cui la sofferenza degli hotel è stata grande.

Durante il primo lockdown, anche il Sitea, come tutti gli hotel, ha dovuto chiudere i battenti, in una Torino deserta e spettrale. “Era la prima volta in 100 anni di storia che l’hotel doveva chiudere – racconta Buratti -; non avevamo mai tenuto chiuso”.

E lì, la sorpresa. Siccome l’hotel non aveva chiuso mai, al momento di sigillare le porte, ci si è accorti che non c’erano le serrature. E tanto meno le chiavi. Insomma, in 100 anni di attività, il Grand Hotel, che non aveva chiuso mai, non aveva sentito il bisogno di mettere serrature alle sue porte.

E così Buratti e i suoi, per tutto il periodo del lockdown, sono andati avanti e indietro in hotel per presidiare la struttura. Nell’attesa che riaprissero anche i fabbri, per far mettere le serrature alle porte.

In questo caso, la frase ‘sempre aperti’ assume tutto un altro valore.


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