Il problema dell'aumento Iva

06/11/2017
16:21
Allarme dei player per la tassa al 18 per cento sui servizi turistici che prima ne erano esenti
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Malgrado i dati ufficiali siano positivi, si alza un piccolo coro d’allarme sui flussi turistici verso la Tanzania. Secondo alcuni operatori ricettivisti, infatti, l’imposizione, 15 mesi fa, di applicare l’Iva al 18 per cento sui servizi turistici che prima ne erano esenti, sta provocando una migrazione dei flussi dei visitatori dal Paese ai competitor della zona.

In particolare, sembra che il maggiore vantaggio dalla contrazione del numero di visitatori sulla Tanzania lo abbia ottenuto il Kenya. Colpevole del fenomeno l’Iva sui trasferimenti e sulle quote relative alle guide, al camping e all’ingresso nei parchi nazionali. Il rallentamento delle prenotazioni per la Tanzania, secondo alcuni operatori, sarebbe legato alla percezione di una destinazione più cara rispetto a quelle vicine, ma il fenomeno non è verificato né condiviso da tutti i player. Chi, ad esempio, si occupa di safari in versione luxury non ha notato nessuna flessione sui numeri verso la Tanzania, che nel 2017 era attesa ad un ulteriore incremento sui valori. Secondo il Wttc, infatti, il valore del turismo sul Pil, il 4,7 per cento a 2,1 miliardi nel 2016, crescerà del 3,7 per cento quest’anno.

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